Spiegazione delle parabole di Gesù

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Parabola degli operai alla vigna (329.11)

O voi tutti che mi ascoltate, in verità vi dico che il Padre Iddio a tutti gli uomini fa lo stesso patto e promette l’uguale mercede. A chi con solerzia si mette a servire il Signore sarà trattato da Lui con giustizia, anche se poco sarà il suo lavoro per prossima morte. In verità vi dico che non sempre i primi saranno i primi nel regno dei Cieli e che là vedremo degli ultimi essere primi e dei primi essere ultimi. Là vedremo uomini non di Israele santi più di molti in Israele.  Io sono venuto a chiamare tutti, in nome di Dio. Ma se molti sono i chiamati  pochi sono gli eletti, perché pochi sono coloro che vogliono la Sapienza.
Non è sapiente chi vive del mondo e della carne e non di Dio. Non è sapiente né per la terra, né per il cielo. Perché sulla terra si crea nemici, punizioni, rimorsi. E per il cielo perde lo stesso in eterno.
Ripeto: siate buoni col prossimo quale esso sia. Siate ubbidienti, rimettendo a Dio il compito di punire chi non è giusto nel comandare. Siate continenti nel sapere resistere al senso e onesti nel saper resistere all’oro e coerenti nel saper dire anatema a ciò che merita, non anatema quando vi pare, salvo poi stringere contatti con l’oggetto prima maledetto come idea. Non fate agli altri ciò che per voi non vorreste.