Spiegazione delle parabole di Gesù

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Lo scultore perfetto e le copie mal fatte (419.7)

Oh! Il cuore! E’ con quello che si serve Dio; in verità: è con quello. Non occorre né basta aver occhio limpido ed udito perfetto, voce armoniosa, belle membra, per cantare le lodi gradite a Dio. Non occorre né basta aver belle vesti e monde e profumate. Limpido e perfetto, armonico e ben costrutto deve essere lo spirito nello sguardo, nell’udito, nella voce, nelle forme spirituali e queste devono essere ornate di purezza; ecco la veste bella e monda, e profumata di carità: ecco l’olio saturo d’essenza che piace a Dio.
E che carità sarebbe quella di uno che essendo felice e vedendo un infelice avesse per lui scherno ed odio? Ma anzi doppia e tripla carità va data a chi, incolpevole, è nato infelice. L’infelicità è pena che dà merito a chi la porta e a chi, congiunto al colpito, la vede portare e ne soffre per amor di parente e forse si batte il petto pensando: “Causa di questa pena io sono, con i miei vizi”. E non deve mai divenire causa di colpa spirituale in chi la vede. Colpa diviene se diviene anticarità. Onde Io vi dico: “Non siate mai senza carità col vostro prossimo”.