Spiegazione delle parabole di Gesù

(038)

La parabola raccontata da Simone Zelote (445.9)

Ecco. Io direi: “ Così avviene dell’uomo che non vive isolato negli orti di Dio, ma vive in mezzo alla polvere e al fumo delle cose del mondo. Le quali lo ingommano lentamente, quasi inavvertitamente ed egli si trova sterilito nello spirito, sotto una crosta di umanità tanto spessa che l’aura di Dio e il sole della Sapienza più non possono giovargli. E inutilmente cerca sopperire con un poco di acqua, attinta alle pratiche e data con tanta umanità alla parte inferiore di modo che la parte superiore non ne gode. Guai all’uomo che non si deterge con l’acqua del Cielo che monda dalle impurità, che spegne gli ardori delle passioni, che veramente nutre l’io tutto”. Ho detto. (Ha parlato lo Zelote)
“Hai detto bene. Io direi anche che, a differenza della pianta, creatura priva di libero arbitrio e confitta nella terra, e perciò non libera di andare in cerca di ciò che le giova e di sfuggire ciò che le nuoce, l’uomo può andare a cercare l’acqua del Cielo e sfuggire  la polvere, il fumo e l’ardore della carne e del mondo e del demonio. Sarebbe più completo l’insegnamento”.