Spiegazione delle parabole di Gesù

(039)

Parabola del pescatore che giudicava duramente il prossimo (448.6)

Ora sentite. Secondo voi quell’uomo sarà stato perdonato da Dio o non perdonato? Ricordate: aveva peccato contro Dio e il prossimo giudicando le azioni di entrambi e per poco era stato omicida dei compagni. Meditate e rispondete …
La gente parlotta e si consiglia. Un sussurro appena sensibile di voci che si fonde con lo sciabordio appena sensibile dell’acqua contro gli scafi. Il giudizio è difficile I più però opinano che l’uomo non sarà stato perdonato perché aveva peccato. No, almeno per il primo peccato non sarà stato perdonato ….
Ahimè! Povero Pietro! Se Dio l’avesse giudicato secondo il parere dei presenti lo avrebbe condannato. Meno tre barche, tutte le altre, comprese quelle apostoliche, lo condannano.
Le romane non si pronunciano e non sono interrogate, ma è visibile che anche esse giudicano condannabile l’uomo perché dall’una e dall’altra barca, sono tre, si fanno il cenno del pollice verso ….
(Parla Gesù) Così giudica l’uomo. Ma così non giudica Dio, o figli miei! Voi dite: “Non sarà stato perdonato”. Io dico: “Il Signore non vide neppure in lui materia di perdono”. Il perdono presume colpa. Ma qui non c’era colpa. No, non mormorate crollando il capo. Ripeto: qui non c’era colpa.
La colpa quando è che si forma? Quando c’è la volontà di peccare, la conoscenza di peccare, e la persistenza a voler peccare anche dopo che si è conosciuto che quell’azione è peccato. Tutto è nella volontà con cui si compie un atto. Sia esso virtuoso o peccaminoso. Quando anche uno fa un atto apparentemente buono ma non sa di fare atto buono e anzi crede di fare atto cattivo, fa colpa come se facesse un atto cattivo e viceversa. (…) E’ sempre la volontà che dà valore all’atto.
E ancora: il soldato che in guerra uccide è omicida? No, se il suo spirito non consente alla strage e combatte perché vi è costretto, ma lo fa con quel minimo di umanità che la dura legge della guerra e dell’esser sottoposto impone.
Perciò quell’uomo della barca, che per una volontà buona di credente, patriota e pescatore, non faceva peccato contro l’amore di prossimo, ma aveva soltanto un errato concetto dell’amore di prossimo. E non faceva peccato verso il rispetto a Dio perché il suo risentimento verso Dio veniva dal suo buono ma non equilibrato e luminoso spirito di credente. E non faceva omicidio perché provocava lo sbandamento per una buona volontà di chiedere perdono.
Sappiate sempre distinguere. Dio è misericordia più che intransigenza. Dio è buono. Dio è Padre. Dio è Amore. Il vero Dio questo è. E il vero Dio apre il cuore a tutti, a tutti dicendo:
“Venite”, a tutti indicando il suo Regno. Ed è libero di farlo perché è Egli il Signore Unico, Universale, Creatore, Eterno.