Spiegazione delle parabole di Gesù

(049)

La parabola del fariseo e del pubblicano (523.7 - 523.8)

Questa parabola per comprendere quali sono le cose che hanno valore agli occhi di Dio. Essa vi insegnerà a correggervi da un pensiero non buono che è in molti cuori. I più degli uomini si giudicano da se stessi e posto che solo un uomo su mille è veramente umile, così avviene che l’uomo si giudica perfetto, lui solo perfetto, mentre nel prossimo nota cento e cento peccati. (parabola)
In  verità vi dico che mentre il fariseo uscì dal Tempio con un nuovo peccato aggiunto a quelli già fatti avanti di salire il Moria, il pubblicano uscì di là giustificato, e la benedizione di Dio lo accompagnò a casa sua e restò in essa. Perché egli era stato umile e misericordioso e le sue azioni erano state ancor più sante delle sue parole. Mentre il fariseo solo a parole e all’esterno era buono, mentre nel suo interno era e faceva opere da satana per superbia e durezza di cuore, e Dio lo odiava perciò.
Chi si esalta sarà sempre, prima o poi, umiliato. Se non qui nell’altra vita. E chi  si umilia sarà esaltato, specie lassù nel Cielo ove si vedono le azioni degli uomini nella loro vera verità.