Spiegazione delle parabole di Gesù

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Parabola ai fanciulli: il giardino dell'Eden (554.10)

Gli uomini gettati sulle correnti della Terra devono stare sempre nelle mani di Dio, affidando la loro volontà, che è come il giunco, alle mani del buon Padre che è nei Cieli e che è Padre di tutti e specie degli innocenti e devono avere l’occhio vigilante ad evitare le erbe e i falaschi, le pietre, i mulinelli  e il fango che potrebbero trattenere, frantumare o inghiottire la barca della loro anima strappando il filo della volontà che li tiene uniti a Dio. Perché il Serpente, che non è più nel Giardino, è ora sulla Terra e cerca proprio di far naufragare le anime, cerca di non farle risalire per l’Eufrate, il Tigri, il Fison, al Grande Fiume che  scorre nel Paradiso eterno e alimenta gli alberi della Vita e Salute, che portano perpetui frutti di cui godranno tutti coloro che hanno saputo risalire la corrente per riunirsi a Dio e agli angeli suoi senza avere mai più a soffrire di nulla.