Le parabole di Gesù

(008)

Le vergini savie e stolte e le nozze reali (da 206.2 - 206.3)

Or dunque udite. Da noi è costume che le vergini facciano scorta allo sposo che giunge, per condurlo fra lumi e canti alla casa nuziale insieme alla sua dolce sposa. Quando il corteo lascia la casa della sposa, che velata e commossa si dirige al suo posto di regina, in una casa non sua, ma dal momento in cui ella diviene una carne con lo sposo sua diventa, il corteo delle vergini, amiche per lo più della sposa, corre incontro a questi due felici, per circondarli di un anello di luci.
Ora avvenne che in un paese si fece uno sponsale. Mentre gli sposi coi parenti e amici tripudiavano nella casa della sposa, dieci vergini andarono al loro posto, nel vestibolo della casa dello sposo, pronte ad uscire a lui incontro quando un lontano suono di cembali e di canti avesse ad avvertire che gli sposi avevano lasciata la casa della sposa per venire a quella dello sposo. Ma il convito nella casa degli sponsali si prolungava, e scese così la notte. Le vergini, voi lo sapete, tengono sempre le lampade accese per non perdere tempo al momento buono.
Ora fra queste dieci vergini, dalle lampade accese e ben lucenti, ve ne erano cinque savie e cinque stolte. Le savie, piene di prudenza, si erano provviste di piccoli vasi pieni d'olio, per potere alimentare le lampade se la durata dell'attesa fosse stata più lunga del prevedibile, mentre le stolte si erano limitate ad empire per bene le lampadette.
Un'ora passò dopo l'altra. Gai discorsi, racconti, facezie rallegrarono l'attesa. Ma poi non seppero più che dire, nè che fare. E annoiate o anche semplicemente stanche le dieci fanciulle si sedettero più comodamente, con le lampade accese e ben vicine, e piano piano si addormentarono. Venne la mezzanotte e si udì un grido: "Ecco lo sposo, andategli incontro!" Le dieci fanciulle sorsero al comando, presero i veli e le ghirlande e si acconciarono, e corsero alla mensola dove erano le lampade. Cinque di esse languivano ormai.... Il lucignolo, non più nutrito dall'olio, tutto consumato, fumigava con sprazzi sempre più deboli, pronto a spegnersi al minimo soffio d'aria; mentre le altre cinque lampade, alimentate prima del sonno dalle prudenti, avevano fiamme ancor vive che si fecero ancora più vive per il nuovo olio aggiunto al vasello del lume.
"Oh!" pregarono le stolte, "Dateci un poco del vostro olio, perchè altrimenti le lampade si spegneranno al solo muoverle. Le vostre sono già belle!.... " Ma le prudenti risposero: "Fuori è il vento della notte e cade la guazza a grosse gocce. Mai non basta l'olio per fare una robusta fiamma che possa resistere ai venti e all'umidore. Se ve ne diamo accadrà che a noi pure vacillerà la luce. E ben triste sarebbe il corteo delle vergini senza il palpitare delle fiammelle! Andate, correte dal venditore più vicino, pregate, bussate, fatelo alzare perchè vi dia olio". E quelle, affannate, sgualcendo i veli, macchiandosi le vesti, perdendo le ghirlande nell'urtarsi e nel correre, seguirono il consiglio delle compagne.
Ma mentre andavano a comprare l'olio, ecco spuntare dal fondo della via lo sposo con la sposa. Le cinque vergini, munite di lampade accese, gli corsero incontro, e in mezzo a loro gli sposi entrarono in casa per la fine della cerimonia, quando le vergini avrebbero scortato per ultimo la sposa fino alla camera nuziale.
L'uscio venne chiuso dopo l'entrata degli sposi, e chi fuori era fuori rimase.
E così fu per le cinque stolte, che, giunte infine con l'olio, trovarono la porta serrata e inutilmente vi picchiarono contro, ferendosi le mani e gemendo: "Signore, signore, aprici! Siamo del corteo delle nozze. Siamo le vergini propiziatorie, scelte per portare onore e fortuna al tuo talamo". Ma lo sposo, dall'alto della casa, lasciando per un momento gli invitati più intimi da cui si accomiatava mentre la sposa entrava nella stanza nuziale, disse: "In verità vi dico che non vi conosco. Non so chi siate. I vostri visi non erano festanti intorno alla mia amata. Usurpatrici siete. Siate perciò lasciate fuori dalla casa di nozze". E le cinque stolte, piangendo, se ne andarono per le strade buie, con l'ormai inutile lume, con le vesti sgualcite, i veli strappati, le ghirlande strappate o perdute...

(Spiegazione)