Le parabole di Gesù

(019)

Parabola del nocciolo che germoglia (268.5)

Vedete questa noce? E prendo questa perchè non ho altri gusci sotto le mani, ma per capire la parabola pensate ai noccioli dei pinoli o delle palme, ai più duri, a quelli delle ulive per esempio. Sono astucci serrati, senza fessure, durissimi, di un legno compatto. Sembrano scrigni che solo una violenza può aprire.
Eppure se uno di essi viene gettato nella terra, anche semplicemente a terra e il passante lo affonda, col passarvi sopra, quel tanto che esso si adagi nel suolo, che avviene? Che il forziere si apre e fa radici e foglie. Come avviene da sè? Noi dobbiamo battere molto col martello per riuscirvi e invece senza colpi il nocciolo si apre da sè.
E' dunque magico quel seme? No. Ha dentro una polpa. Oh! una cosa debole rispetto al duro guscio! Eppure essa nutre una ancora più piccola cosa: il germe. E questo è la leva che sforza, che apre, dà pianta con fronde e radici. Provate a seppellire dei noccioli e poi attendete. Vedrete che alcuni nascono altri no. Estraete quelli che non sono nati. Apriteli col martello e vedrete che sono semi vuoti. Non è dunque l'umido del suolo nè il calore quelli che fanno aprire il nocciolo. Ma è la polpa e più: l'anima della polpa: il germe, che gonfiando fa da leva e apre.

(Spiegazione)