Le parabole di Gesù

(056)

Parabola dei vignaiuoli omicidi (592.17)

Un uomo comprò un terreno e lo piantò a vigneti, vi edificò la casa per i coloni, una torre per i sorveglianti, cantine e luoghi per torchiare le uve, e lo diede a lavorare a dei coloni nei quali aveva fiducia. Poi se ne andò lontano.
Quando venne il tempo che i vigneti potevano dare del frutto, essendo ormai le viti cresciute sino ad essere fruttifere, il padrone della vigna mandò i suoi servi dai coloni, per ritirare gli utili del raccolto fatto. Ma i coloni circondarono quei servi e parte li presero a bastonate, parte li lapidarono con pietre pesanti ferendoli molto, parte li uccisero del tutto.
Coloro che poterono tornare vivi dal padrone raccontarono ciò che era loro accaduto. Il padrone li curò e consolò e mandò altri servi ancor più numerosi. E i coloni trattarono questi come avevano trattato i primi.
Allora il padrone della vigna disse: "Manderò loro il mio figlio. Certo essi avranno riguardo al mio erede":
Ma i coloni, vistolo venire e saputo che era l'erede, si chiamarono l'un l'altro dicendo: "Venite. Riuniamoci per essere in molti. Trasciniamolo fuori, in luogo remoto e uccidiamolo. La sua eredità resterà a noi". E accogliendolo con ipocriti onori, lo circondarono come per fargli festa, poi lo legarono dopo averlo baciato e lo picchiarono forte e lo portarono con mille motteggi al luogo del supplizio e lo uccisero.
Ora ditemi voi. Quel padre e padrone che un giorno si accorgerà che il figlio ed erede del suo avere non torna, e scopre che i suoi servi-coloni, coloro ai quali aveva dato la terra ferace perchè la coltivassero in suo nome, godendone per quanto era giusto e dandone quanto era giusto al loro signore, sono stati gli uccisori del figlio suo, che farà?" e Gesù dardeggia le iridi zaffiree, accese come da un sole, sui convenuti e specie sui gruppi dei più influenti giudei, farisei e scribi, sparsi fra la folla. Nessuno parla.
"Dite dunque! Voi almeno, rabbi d'Israele. Dite parola di giustizia che persuada il popolo a giustizia. Io potrei dire parola non buona, secondo il vostro pensiero. Dite dunque voi, acciò il popolo non sia tratto in errore."
Gli scribi rispondono, costretti, così: "Punirà gli scellerati facendoli perire in modo atroce, e darà la vigna ad altri coloni che onestamente gliela coltivino, dandogli il frutto della terra avuta in consegna".

(Spiegazione)