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Dalla Presentazione di Pietro Ferri, Presidente dell'Associazione "Lorenzo Ferri - Centro Culturale".
Lorenzo Ferri raccontava di aver conosciuto Maria Valtorta tramite Padre Berti, che egli aveva incontrato durante l'allestimento dei progetti per le porte della basilica di San Pietro. Tornando insieme cn lui, a piedi, verso il quartiere romano di Monteverde, gli parlava dei suoi studi sulla Sindone e del suo desiderio di conoscere il Volto di Cristo.
Padre Berti gli disse: "C'è chi può descrivere quel Volto, che vede tutti i giorni". L'artista capì che si trattava di visioni e replicò: "Senta, modestamente sono uno studioso e quindi posso accettare solo dati sicuri, ricavati dall'esperienza. La Sindone è una cosa seria, non si possono prendere in considerazione visioni e veggenti". Si sentì rispondere: "Venga a Viareggio e giudiche da Sè. Molti, prima di lei, si sono stupiti".
Lorenzo Ferri incontra Maria Valtorta nel 1949 a Viareggio, ove la scrittrice vive costretta a letta da una paralisi. Gli appare lucida, pragmatica, acuta, l'esatto contrario di una esaltata. L'artista le mostra le foto della propria ricostruzione del busto sindonico vivo, apprezzato da illustri sindonologi, e ne riceve un parere non esaltante, poichè "non è così che ella vede il Volto di Cristo".
Ferri, superata l'irritazione, le chiede di decrivere ciò che vede: lui proverà a disegnarlo. Comincia così un'avventura. L'artista, uno scettico che a malapena trattiene l'impulsività, e la Valtorta, con il suo carattere imperioso e schietto, si accordano per lavorare in un modo particolare. Seduto con il blocco in mano, egli le dà le spalle perchè ella possa seguire il rapido schizzo e dare suggerimenti. Poi egli elabora e sottopone alla sua approvazione.
Le illustrazioni "sotto dettatura" furono eseguite nel corso di circa quattro anni e non sono la semplice trascrizione di quanto Maria Valtorta descriveva. Pur entrando in sintonia con lei, l'artista dava vita e forma a volti ed ambienti con il proprio tratto inconfondibile.
Se una tavola richiedeva del tempo, Lorenzo Ferri la elaborava nel suo studio romano ed in quel caso la critica o l'approvazione arrivavano per posta. |
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