Chiesa
Dal Vangelo
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In verità nella vita della mia Chiesa si ripeteranno tutte le vicende della mia vita d’uomo. Tutte. Dal mistero del suo formarsi, all’umiltà dei primi tempi, ai turbamenti e insidie date dai feroci, alla necessità di fuggire per continuare a esistere, dalla povertà e dal lavoro indefesso, fino a molte altre cose che Io vivo attualmente, che patirò in seguito, prima di giungere al trionfo eterno. 265.9
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Il Verbo si è scelto dodici pietre. Durissime, perché devono essere durature sino alla fine del mondo. Perché devono essere fondamenta al tempio nuovo e alla Gerusalemme eterna. Dodici. Ricordatevelo. Questo deve essere il numero. Poi altre dodici ne scelse a seconda testimonianza. I primi discepoli pastori e Abele lebbroso e Samuele storpio, i primi guariti … e riconoscenti. 377.8
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Le Chiese non saranno, per essere diverse in numero, diverse in pensiero, (…) né contrastanti fra loro, ma unite, fraterne, le une alle altre, soggette tutte al Capo della Chiesa, a Pietro, e ai successori di lui, sino alla fine dei secoli. E quelle che per qualsiasi motivo si separassero dalla Chiesa Madre, sarebbero membra recise non più nutrite dal mistico sangue che è Grazia che da Me, Capo divino della Chiesa, viene. 634.5
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Nei secoli futuri, non potrà più essere ucciso il Figlio di Dio, ma la fede in Dio, l’idea di Dio, sì, perciò sarà compiuto un deicidio ancor più irreparabile perché senza risurrezione. Oh, si potrà compiere, sì. Io vedo … Si potrà compiere per i troppi Giuda di Keriot dei secoli futuri. Orrore! … La mia Chiesa scardinata dai suoi stessi ministri! Ed Io che la sorreggo con l’aiuto delle vittime. Ed essi, i Sacerdoti, che avranno unicamente la veste e non l’anima del Sacerdote che aiutano il ribollire delle onde agitate dal Serpente infernale contro la tua barca, o Pietro. In piedi! Sorgi! Trasmetti quest’ordine ai tuoi successori: “Mano al timone, sferza sui naufraghi che hanno voluto naufragare e tentano di far naufragare la barca di Dio”. Colpisci, ma salva e procedi. Sii severo, perché sui predoni giusto è il castigo. Difendi il tesoro della fede. Tieni alto il lume come un faro sopra le onde sconvolte, perché quelli che seguono la tua barca vedano e non periscano. Pastore e nauta per i tempi tremendi; raccogli, guida, solleva il mio Vangelo perché in questo e non in altra scienza è la salute. 635.12
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Nella mia Chiesa saranno sempre sacerdoti, dottori, profeti, esorcisti, confessori, operatori di miracoli, ispirati, quanto occorre ad Essa perché le genti abbiano quello che è necessario.
Il Cielo: la Chiesa trionfante, non lascerà sola la Chiesa docente e questa soccorrerà la Chiesa militante. Non sono tre corpi, sono un sol Corpo. Non c’è divisione fra loro ma comunione d’amore e di fine: amare la Carità, goderla in Cielo suo Regno. Per questo ancora la Chiesa militante dovrà con amore sovvenire ai suffragi della parte di essa che già destinata alla trionfante, ancora ne è esclusa per l’espiazione soddisfattoria delle mancanze assolute ma non interamente scontate davanti alla Perfetta divina Giustizia. Tutto nell’amore e per l’amore deve farsi nel Corpo mistico, perché l’amore è il sangue che circola in esso. 635.20 -
Rimanete qui sino a quando Gerusalemme ripudierà voi come mi ha ripudiato e odierà la mia Chiesa come ha odiato Me, covando disegni per sterminarla. Allora portatela altrove la sede di questa mia Chiesa diletta, perché essa non deve perire.
Io ve lo dico: neppur l’inferno prevarrà su essa; ma se Dio vi assicura la sua protezione, non tentate il Cielo esigendo tutto dal Cielo.
Andate in Efraim come vi andò il vostro Maestro perché non era l’ora d’esser preso dai nemici. Vi dico Efraim per dirvi terra di idoli e di pagani, ma non sarà Efraim di Palestina che dovete eleggere a sede della Chiesa mia. Ricordatevi quante volte a voi uniti o a un di voi singolarmente ho parlato di questo predicendovi che avreste dovuto calcare le vie della Terra per giungere al cuore di essa e là fissare la mia Chiesa. E’ dal cuore dell’uomo che il sangue si propaga per tutte le membra. E’ dal cuore del mondo che il Cristianesimo si deve propagare per tutta la Terra. 638.8 -
La Chiesa per vivere e crescere, ha bisogno della carità, Carità soprattutto nei suoi ministri. Se non vi amaste fra voi, con tutte le vostre forze e similmente non amaste i fratelli vostri nel Signore, la Chiesa si sterilirebbe e stenta e scarsa sarebbe la ricreazione e supercreazione degli uomini al loro grado di figli dell’Altissimo e coeredi del Regno del Cielo, perché Iddio cesserebbe di aiutarvi nella missione. 649.5
Dai Quaderni
- Dio circola come un sangue vitale nelle vene di tutto il corpo dell’Universo. Di questo gran corpo creato da Lui, la Cattolicità è il centro; ma come potrebbero le membra più lontane essere vivificate da Dio se il centro si rinchiudesse in se stesso col suo Tesoro ed escludesse le membra dal beneficio?
Dio è anche dove diversa fede o diverso spirito fa pensare non sia. E in verità vi dico che non è ciò che appare ciò che è vero. Molti cattolici sono sprovvisti di Dio più di quello che non lo sia un selvaggio. Perché molti cattolici hanno di figli di Dio solo il nome. 14.7.43 -
Le ragioni per cui feci di Pietro il capo della Chiesa invece di fare capo il mio prediletto, sono diverse e tutte giuste.
Pietro era il più maturo degli apostoli, già rispettato come capo da altri pescatori, divenuti poi apostoli; egli conosceva la vita in tutte le sue pieghe di luce e ombra, era dotato di forza di carattere, di ardimento e di un’impulsività che ci voleva in quelle circostanze. Egli, per sua penosa esperienza, conobbe la debolezza di un’ora e potè capire le debolezze degli altri nelle ore di dubbio e pericolo.
Non era quello che mi amava di più. Era uno che mi amava con tutta la sua capacità d’amare, come del resto tutti gli altri dodici, Giuda compreso finché non prestò orecchio al seduttore.
Nella Chiesa che si doveva formare tra tante lotte e insidie, vi era bisogno di uno che per età, autorità, esperienza, irruenza, sapesse imporsi agli altri. E chi come Pietro, in queste quattro doti necessarie alla formazione della mia Chiesa? 20.7.43 -
Non morrà la Chiesa perché Io sarò con essa, ma conoscerà ore di tenebre e di orrore simili a quelle della mia Passione, moltiplicate nel tempo perché così deve essere.
Deve essere che la Chiesa soffra quanto sofferse il suo Creatore, avanti di morire per risuscitare in forma eterna. Deve essere che la Chiesa soffra molto più a lungo perché la Chiesa non è, nei suoi membri, perfetta come il suo Creatore, e se Io soffersi delle ore, essa deve soffrire delle settimane e settimane di ore.
Come sorse perseguitata e alimentata da potere soprannaturale nei primi tempi e nei suoi migliori figli, così ugualmente sarà di lei quando verranno i tempi ultimi in cui esisterà, sussisterà, resisterà alla marea satanica e alle battaglie dell’Anticristo coi suoi figli migliori. Selezione dolorosa ma giusta. 23.7.43 -
La pietra eletta, angolare e preziosa, dalla base sicura su cui sorge la Sion eterna, è la mia Chiesa e la Morale che viene dalla mia Legge, di cui la Chiesa è cattedra. Vano è cercare di sostituire altra legge. Nessuna è sicura e giusta come questa, perché questa è dettata da mente divina. 30.7.43
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Ho sparso il mio Sangue nel Tempio, poiché ero già ferito da pietre e bastoni, per santificare nel Tempio di Gerusalemme il Tempio futuro, il cui, cemento s’iniziava in quell’ora: la mia Chiesa e tutte le chiese, case di Dio, e i loro ministri. 14.9.43
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Le eresie palesi hanno obliterato addirittura molte vene che, partendo dal mio Cuore, scendevano a nutrire l’organismo della Chiesa, Una, Cattolica, Romana, Universale e molta parte dell’organismo è divenuta un membro paralizzato, morto alla vita, destinato a portare cellule cancerose. 20.9.43
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La mia Chiesa, prima che l’ora del mondo cessi, avrà il suo fulgido trionfo. Nulla è diverso nella vita del Corpo Mistico di quanto fu nella vita del Cristo. Vi sarà l’osanna della vigilia della Passione, l’osanna quando i popoli, presi dal fascino della Divinità, piegheranno il ginocchio davanti al Signore. Poi verrà la Passione della mia Chiesa militante e infine la gloria della Risurrezione eterna in Cielo.
O beatitudine di quel giorno in cui saranno finite per sempre le insidie, le vendette, le lotte di questa terra, di Satana, della carne! La mia Chiesa sarà allora composta di veri cristiani. Allora, nel penultimo giorno. Pochi come all’inizio, ma santi come all’inizio. Finirà in santità come in santità cominciò. Fuori resteranno i mentitori, i traditori, gli idolatri. Quelli che all’ultima giornata imiteranno Giuda e venderanno la loro anima a Satana nuocendo al Corpo mistico di Cristo. In essi la Bestia avrà i suoi luogotenenti per la sua ultima guerra.
Guai a chi in Gerusalemme, negli ultimi tempi, si renderà colpevole di tale peccato. Guai a coloro che in essa sfrutteranno la loro veste per utile umano. Guai a chi lascerà perire i fratelli e trascurerà di fare della Parola che ho loro affidato pane per le anime affamate di Dio. Guai. Fra chi rinnegherà apertamente Iddio e chi lo rinnegherà con le opere, Io non farò differenza. E in verità vi dico, con dolore di Fondatore eccelso, che all’ultima ora, i tre quarti della mia Chiesa mi rinnegheranno e li dovrò recidere dal tronco come rami morti e corrotti da lebbra immonda.
Ma voi che rimanete in Me, udite la promessa del Cristo. Attendetemi con fedeltà e amore ed Io verrò a voi con tutti i miei doni. Col dono dei doni: Me stesso. Verrò a redimere e a curare. Verrò a illuminare le tenebre, a vincerle a fugarle. Verrò a insegnare agli uomini ad amare e adorare il Dio eterno, il Signore Altissimo, il Cristo santo, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Verrò a portarvi, non la pace di questo mondo, eterno distruttore della Pace ma la Pace del Regno che non muore. 29.10.43 -
L’epoca satanica sarà tre volte più feroce dell’epoca anticristiana ma sarà breve perché per i viventi in quell’ora pregherà tutta la Chiesa trionfante fra le luci del Cielo, pregherà la Chiesa purgante fra le fiamme purgative dell’amore, pregherà la Chiesa militante col sangue degli ultimi martiri.
Salvi saranno coloro che, mentre le tenebre e l’ardore, le tempeste e le folgori di Satana sconvolgeranno il mondo, sapranno stare all’ombra del tabernacolo da dove scaturisce ogni forza, perché Io sono la Forza dei viventi e chi si ciba di Me con fede e amore diviene uno con la mia Forza. E saranno pochi questi salvi, perché dopo secoli e secoli di amore mio per l’uomo, l’uomo non ha imparato ad amare. 12.11.43 -
Troppo sgretolare di umana scienza rode come una carie, i cuori dei miei ministri che non sanno esser di Dio ma del mondo e che assorbono lo spirito del mondo e danno al mondo il loro alito non più di Cielo. E’ il grande dolore del Cristo. Troppe plaghe senza Chiese. Troppe Chiese senza sacerdoti. Troppi fedeli senza guida. Troppi cuori senza amore. 29.11.43
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La mia Chiesa ha già conosciuto periodi di oscurantismo dovuti a un complesso di cose diverse. Non si deve dimenticare che se la Chiesa, presa come ente, è opera perfetta come il suo Fondatore, presa come complesso di uomini presenta le manchevolezze proprie di ciò che viene dagli uomini.
Quando la Chiesa – e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa – agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica e se ne fece asservire. Allora necessariamente la luce si oscurò in crepuscoli più o meno fondi, o per difetto proprio dei Capi assurti per arti umane a quel trono, o per debolezza degli stessi contro le pressioni umane.
Sono questi i tempi in cui vi sono i “pastori idoli” di cui ho già parlato, conseguenza, in fondo, degli errori di tutti. Perché se i cristiani fossero quali dovrebbero essere, potenti e umili che siano, non avverrebbero abusi e intromissioni e non sarebbe provocato il castigo di Dio che ritira la sua luce a coloro che l’hanno respinta. 11.12.43 -
Io come possente zampillo di sorgente eterna, trabocco da ogni lato della Cattolica Chiesa di Cristo e con la Grazia, con i sette doni e con i sette sacramenti, faccio, dei cattolici fedeli, dei servi del Signore, degli eletti al Regno, dei figli di Dio, dei fratelli del Cristo, degli dèi la cui sorte e così infinitamente sublime che merita qualunque sacrificio per possederla.
Volgetevi a Me. Saprete, conoscerete e sarete salvi perché conoscerete la Verità. Staccatevi, staccatevi dall’errore che non vi dà gioia e pace. Curvate il ginocchio davanti al Dio vero. Al Dio che ha parlato sul Sinai e che ha evangelizzato in Palestina. Al Dio che vi parla attraverso la Chiesa da Me, Spirito di Dio, fatta Maestra. 10.1.44 -
Oggi sta accadendo una grande eresia, una sacrilega al sommo eresia. …..
Si bandisce un nuovo vangelo, si fonda una nuova Chiesa, si eleva un nuovo altare, s’innalza una nuova croce, si celebra un nuovo sacrificio. Vangelo, chiesa, altare, croce, sacrificio di uomo. Non di Dio.
Uno è il Vangelo: il mio.
Una è la Chiesa: la mia, cattolica romana.
Uno è l’Altare: quello consacrato dall’olio, dall’acqua e dal vino; quello fondato sulle ossa di un martire e di un santo di Dio.
Una è la Croce: la mia. Quella da cui pende il Corpo del Figlio di Dio: Gesù Cristo; quella che ripete la figura del legno che Io ho portato con infinito amore e con tanta fatica sino alla cima del Calvario. Non ci sono altre croci. 17.1.44 -
Dal mio cielo Io, Capo del mistico Corpo composto da tutti i cristiani, effondo le mie onde vitali e dalla mia Chiesa le spargo sul mondo. Le spargerei ma il mondo drizza argini e dighe e mi interdice l’effondermi. Il mondo spinge contro la Chiesa queste dighe per affogarla, per seppellirla e Me con lei. E’ una lotta senza pace. E’ la vera Guerra, quella dalla quale vengono tutte le guerre dell’intera umanità dell’èra cristiana. La lotta contro il Cristo. 6.2.44
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“Religione” vuol dire seguire Dio e la sua Legge, non solo cantare begli inni, fare delle belle processioni, delle belle funzioni, andare a prediche eleganti, essere membro A o B di tale associazione; tutte cose che vellicano il vostro sentimento e nulla più. Religione vuol dire fare dell’uomo – animale, l’uomo semidio. Occorre annullare, attraverso la religione, l’animalità nelle sue svariate forme che vanno dalla carne al pensiero.
Giù la gola, giù la lussuria, via l’avarizia, abbasso l’accidia, sia uccisa la menzogna e la superbia. Siate casti, caritatevoli, umili, onesti, siate insomma come Dio vuole e come Io vi ho insegnato a essere. Allora sarete adulti nella religione, nella fede, sarete uomini fatti, aventi “dalla pratica addestrate le facoltà al discernimento del bene e del male”. 16.3.44
Da Azaria
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L’apostolicità della Chiesa non è finita con gli Apostoli; continua con gli apostoli minori. Ogni santo ne è uno, ogni “voce” ne è uno ed Io Capo della Chiesa apostolica, posso in ogni luogo scegliere e spargere questi miei piccoli apostoli per il bene vostro.
Sono umili rispetto a voi dotti? E che erano i primi dodici? Pescatori, analfabeti, ignoranti; ma ho preso loro e non i dotti rabbini, perché costoro, perché consci di non essere nulla, erano capaci di accettare la Parola, mentre rabbini, saturi d’orgoglio, non avevano capacità di farlo. L’umiltà è quella che Io cerco, e se costoro, pur rimanendo amorosi, puri e generosi, divenissero superbi, li abbandonerei senza fallo. 20.7.44Perché l’uomo, tanti, troppi uomini, non accolgono l’invito che li vuole uniti in una sola Chiesa fondata da Chi per gli uomini è morto? Perché i rami vogliono rimanere separati e selvatici, mentre ricongiunti al tronco sarebbero nutriti di succhi buoni? Peggiore l’uomo delle piante che accolgono l’innesto e il trapianto per essere più utili e feconde.
Sì, l’uomo è peggiore dell’albero e si priva di tanto bene per essere cocciuto nella sua separazione. E benché non manchino i retti di cuore fra i separati, ecco che essi mutilano e sterilizzano la loro rettezza perché vogliono rimanere separati dal tronco le cui radici sono abbrancate alla terra catacombale e la cui vetta tocca i Cieli: da Roma, per cui Romana è detta l’Unica Chiesa Cattolica, L’Apostolica, creata non da un povero uomo, povero anche se re potente su un trono umano, non da uno scomunicato già segnato dal segno dell’Inferno, ma dall’Uomo Dio, Re eterno, Santo, Santo, Santo. Az. 5.5.46 -
Non c‘è vita fuor della Chiesa Romana, ma tutti possono entrare nella Vita e la Chiesa Romana non ricusa di ricevere nel suo seno i “morti”, provenienti da altre religioni, rivelate o idolatre e partorirli alla Vita. Az.18.8.46
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La S. Chiesa, sposa a Cristo e Madre perciò, Madre feconda dei suoi nati, veglia e amministra i tesori dello Sposo suo, gli infiniti tesori che il Cristo ha istituito e che col suo Sacrificio ha reso fonti perenni di Grazia e Salute. Le anime possono crescere e nutrirsi, crescere e irrobustirsi, crescere e giungere all’età adulta, nella quale, da fanciulli che non possono ancora usare dell’eredità paterna, divengono eredi nel possesso dei paterni beni.
La Chiesa porge; il lattante, il fanciullino deve accogliere l’alimento. Se egli lo rifiuta, o se lo prende con nausea, se preferisce mescolarlo ad altri cibi, o addirittura sostituirlo con altri cibi, inutilmente la Chiesa Madre gli porgerà cibi che fanno del fanciullo un adulto spirituale, uno che “vive” e che “vede”, perché ha in sé la Vita ed ha la Luce ad amica. Il fanciullo allora non crescerà, ma morirà, o per lo meno resterà in un infantilismo che non è colpa ma che non è santità eroica e dovrà, con lunga espiazione, raggiungere l’età perfetta fra i fuochi purgativi e misericordiosi. ( … )
L’uomo, sempre fanciullo nella perfezione rispetto all’Infinita Perfezione, ha l’obbligo di rimanere sotto la tutela e nell’ubbidienza della sua S. Madre la Chiesa, la quale, perfetta nelle cose dello spirito, sa come condurlo e con quali cibi nutrirlo, con quali medicamenti curarlo per difenderlo dai veleni del peccato d’origine, della carne, del Mondo e di Satana.
I fomiti non sono distrutti anche se la macchia è cancellata e sugli striscianti fuochi dei fomiti soffia satana perché, oltre che serpeggiare, dando scottatura molesta, fiammeggiano dando vampa che brucia e distrugge. La S. Chiesa sparge i suoi balsami, i suoi crismi, le sue acque, il Divino Sangue di Cristo a placare le tempeste, a spegnere le fiamme, a medicare le scottature, a rendere ignifugo lo spirito onde non sia arso, a ristorare l’esausto dalla lotta contro i ripetuti assalti satanici e carnali, col vivificante Sangue, col vivificante corpo del Signore SS. Gesù.
Perciò il prendere alimento dalla Madre Santa, la Romana Chiesa, Unica, Cattolica, Universale, è necessità più che dovere se si vuole vivere e divenire eredi del Regno del Padre. Perciò chi non lo fa e con continuo ricorso ai suoi tesori, imprudentemente si espone ai languori e alla morte. Perciò chi dice che ciò non è necessario e la S. Chiesa è un’inutile istituzione della quale non hanno bisogno le anime che hanno saputo farsi spirituali, dice satanica parola e per le sue labbra già parla chi odia la Chiesa come odia il Cristo, al quale, prima ancor che l’uomo fosse, negò di dare adorazione.
Non potete, non potete divenire spirituali senza gli aiuti dello Spirito di Dio e lo Spirito viene a voi attraverso i Sacramenti e la Chiesa.
Non potete, non potete conservarvi spirituali, se per grazia di Dio siete pervenuti a tanto col mezzo degli alimenti che la Madre Chiesa vi porge, se non continuate a vivere in Lei, con Lei e di ciò che Essa vi dà.
Dovreste poter essere immersi come pesci in peschiera nella settemplice fonte né mai uscirvi, per essere preservati dal morso di Satana. Chi dice: “Con me è Dio e perciò della Chiesa non ho più bisogno”, per questo stesso superbo pensiero dalla chiesa esce e dalla Vita e appare agli occhi di Dio sozzo della bava del serpente infernale.
Tanto più crescete in sapienza e grazia quanto più nell’ubbidienza e amore alla S. Chiesa di Cristo vivete. Tanto più raggiungete la robustezza virile dei forti, più dai suoi santi capezzoli, succhiate la Vita. Tanto più siete in Dio e con Dio e tanto più Dio è in voi, più voi siete nella S. Romana, Cattolica, Apostolica Chiesa per il cui corpo circola il Sangue SS. di Gesù, Signore mio e vostro. Guai a chi si stacca! Guai a chi, tre volte guai a chi fa staccare dalla chiesa! Guai a chi per provare le anime, o per sedurle, le tentano di staccarsi o rallentare i contatti dicendo: “Non venire alla fonte e al granaio”. ( … )
Ancora dalla Parola non è venuto l’ordine e il consiglio di fare a meno della Chiesa e delle sue gerarchie. Mai verrà. E’ istituzione eterna, contro la quale neppure Satana ha vittoria. E se ora la violenza dell’inferno e della valanga delle eresie e dei peccati dei secoli sembra volerla travolgere, essa non ne subirà che un duro urto che la farà tremare e soffrire, ma dal quale uscirà più bella, avendo rifatto di bisso lucente le sue vesti che la polvere di tante cose aveva impolverato e purpureo il suo manto di perseguitata. Lacrime e sangue sono necessari per imbiancare il bisso e imporporare il manto alla grande Sposa di Cristo che non morrà. Dopo l’oscurità, la luce. Sempre. Az. 29.12.46 -
La S. Chiesa, sposa a Cristo e Madre perciò, Madre feconda dei suoi nati, veglia e amministra i tesori dello Sposo suo, gli infiniti tesori che il Cristo ha istituito e che col suo Sacrificio ha reso fonti perenni di Grazia e Salute. Le anime possono crescere e nutrirsi, crescere e irrobustirsi, crescere e giungere all’età adulta, nella quale, da fanciulli che non possono ancora usare dell’eredità paterna, divengono eredi nel possesso dei paterni beni.
La Chiesa porge; il lattante, il fanciullino deve accogliere l’alimento. Se egli lo rifiuta, o se lo prende con nausea, se preferisce mescolarlo ad altri cibi, o addirittura sostituirlo con altri cibi, inutilmente la Chiesa Madre gli porgerà cibi che fanno del fanciullo un adulto spirituale, uno che “vive” e che “vede”, perché ha in sé la Vita ed ha la Luce ad amica. Il fanciullo allora non crescerà, ma morirà, o per lo meno resterà in un infantilismo che non è colpa ma che non è santità eroica e dovrà, con lunga espiazione, raggiungere l’età perfetta fra i fuochi purgativi e misericordiosi. ( … )
L’uomo, sempre fanciullo nella perfezione rispetto all’Infinita Perfezione, ha l’obbligo di rimanere sotto la tutela e nell’ubbidienza della sua S. Madre la Chiesa, la quale, perfetta nelle cose dello spirito, sa come condurlo e con quali cibi nutrirlo, con quali medicamenti curarlo per difenderlo dai veleni del peccato d’origine, della carne, del Mondo e di Satana.
I fomiti non sono distrutti anche se la macchia è cancellata e sugli striscianti fuochi dei fomiti soffia satana perché, oltre che serpeggiare, dando scottatura molesta, fiammeggiano dando vampa che brucia e distrugge. La S. Chiesa sparge i suoi balsami, i suoi crismi, le sue acque, il Divino Sangue di Cristo a placare le tempeste, a spegnere le fiamme, a medicare le scottature, a rendere ignifugo lo spirito onde non sia arso, a ristorare l’esausto dalla lotta contro i ripetuti assalti satanici e carnali, col vivificante Sangue, col vivificante corpo del Signore SS. Gesù.
Perciò il prendere alimento dalla Madre S., la Romana Chiesa, Unica, Cattolica, Universale, è necessità più che dovere se si vuole vivere e divenire eredi del Regno del Padre. Perciò chi non lo fa e con continuo ricorso ai suoi tesori, imprudentemente si espone ai languori e alla morte. Perciò chi dice che ciò non è necessario e la S. Chiesa è un’inutile istituzione della quale non hanno bisogno le anime che hanno saputo farsi spirituali, dice satanica parola e per le sue labbra già parla chi odia la Chiesa come odia il Cristo, al quale, prima ancor che l’uomo fosse, negò di dare adorazione.
Non potete, non potete divenire spirituali senza gli aiuti dello Spirito di Dio e lo Spirito viene a voi attraverso i Sacramenti e la Chiesa.
Non potete, non potete conservarvi spirituali, se per grazia di Dio siete pervenuti a tanto col mezzo degli alimenti che la Madre Chiesa vi porge, se non continuate a vivere in Lei, con Lei e di ciò che Essa vi dà.
Dovreste poter essere immersi come pesci in peschiera nella settemplice fonte né mai uscirvi, per essere preservati dal morso di Satana. Chi dice: “Con me è Dio e perciò della Chiesa non ho più bisogno”, per questo stesso superbo pensiero dalla chiesa esce e dalla Vita e appare agli occhi di Dio sozzo della bava del serpente infernale.
Tanto più crescete in sapienza e grazia quanto più nell’ubbidienza e amore alla S. Chiesa di Cristo vivete. Tanto più raggiungete la robustezza virile dei forti, più dai suoi santi capezzoli, succhiate la Vita. Tanto più siete in Dio e con Dio e tanto più Dio è in voi, più voi siete nella S. Romana, Cattolica, Apostolica Chiesa per il cui corpo circola il Sangue SS. di Gesù, Signore mio e vostro. Guai a chi si stacca! Guai a chi, tre volte guai a chi fa staccare dalla chiesa! Guai a chi per provare le anime, o per sedurle, le tentano di staccarsi o rallentare i contatti dicendo: “Non venire alla fonte e al granaio”. (…)
Ancora dalla Parola non è venuto l’ordine e il consiglio di fare a meno della Chiesa e delle sue gerarchie. Mai verrà. E’ istituzione eterna, contro la quale neppure Satana ha vittoria. E se ora la violenza dell’inferno e della valanga delle eresie e dei peccati dei secoli sembra volerla travolgere, essa non ne subirà che un duro urto che la farà tremare e soffrire, ma dal quale uscirà più bella, avendo rifatto di bisso lucente le sue vesti che la polvere di tante cose aveva impolverato e purpureo il suo manto di perseguitata. Lacrime e sangue sono necessari per imbiancare il bisso e imporporare il manto alla grande Sposa di Cristo che non morrà. Dopo l’oscurità, la luce. Sempre. Az. 29.12.46 -
“Vedete come si amano?” dicevano i pagani dei primi cristiani. Fate che si dica anche ora. Pensate che è più lesiva alla religione l’apatia, i difettucci continui o le ipocrisie aperte dei falsi o deboli cristiani, delle pugnalate violente dei nemici di Dio.
La religione e la Chiesa sono lese dalla tiepidezza dei fedeli più che dall’aggressione dei nemici. Az. 26.1.47
Dai Quadernetti
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Il mondo si evolve; non in bene ma si evolve. Non può la Chiesa stare statica, ma deve, non già adattarsi alla mala evoluzione del mondo, trasformarsi per essere atta a fronteggiare la mala evoluzione del mondo e porvi riparo. Solo nel dogma e nella dottrina deve rimanere immutabile. Nei mezzi da esercitare il suo ministero deve adeguarsi alle esigenze del tempo in cui si trova. Quad.tti 90 – 48.12
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In verità l’Avversario sta iniziando il suo lavoro di distruzione della terza parte delle stelle del cielo. La mia Chiesa non sarà colpita che dalla Chiesa. Ogni altro nemico sarà vinto da Me, ma l’abominio nel suo seno Io non lo posso vincere perché sacra mi è la libertà d’arbitrio di ogni uomo, di ogni uomo, di ogni uomo. Quad.tti 106 – 48.18
- L’inferno avanza e nella Chiesa (per Chiesa intende la società di tutti i cristiani cattolici) del mio Cristo non c’è più quella santità che spronerebbe il Dio delle vittorie a mandare i suoi angeli a sconfiggere i demoni.
La Chiesa del mio Cristo, male interpretando la parola del suo Divino Fondatore, si crede tanto forte, tanto invulnerabile da non curare più, nella maggioranza dei suoi membri, e anche nei membri più eletti, la pratica di quelle azioni che le farebbero amico Iddio. Presume. Si sente superiore a tutto e a tutti. Dice: “Io sono stabilita, nulla prevarrà su me”. No. Sappiate comprendere le parole di Dio. ( … )
L’Inferno non prevarrà qualora la Chiesa sia santa come il suo Eterno Pontefice le impose d’essere. A tempi di decadenza spirituale del corpo mistico, specie nelle sue membra docenti, corrispondono separazioni di parti, morti di membra discenti.
L’inferno prevale in parte più grande, o meno grande, a seconda che la Chiesa si spoglia della santità e quindi dell’aiuto di Dio. E’ sempre prevalere, anche se non è distruggere. E nella sua vita secolare la Chiesa mai conobbe un momento simile di languore – là dove non è di corruzione, di triplice corruzione – e mai un simile assalto infernale. Quad.tti 166 – 48.41
Dalla lettera ai Romani
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La Chiesa è, perché Dio Verbo l’ha fondata per volere di Dio Padre e con l’aiuto di Dio Spirito Santo e l’Unità Trina l’ha fatta tanto feconda, ampliando così, in estensione e profondità, il Regno di Dio nei cuori e sulla Terra, onde l’Umanità pervenga, quanto più numerosamente possibile, al Regno di Dio nel Cielo. Rm. 168 – 3.6.48