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Solo Dio è. Solo Lui può dire: IO SONO per me stesso.Tutti gli altri sono perchè Egli li fa essere. (Az.2)
- Nel Nome del santo di Dio che vuol dire Amore, Potenza e Salvezza, Dio ti sarà difesa, guida e conforto. Con tutte le tue azioni scrivi il suo SS. Nome su tutto il tuo io e non temere. La Luce di questo Nome ti guiderà. (Az.7)
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La parola di Dio è Assoluzione e comunione, è Crisma e viatico, è tutto per coloro che vivono nel Signore. (Az.7)
- Solo quelli che amano, meditano e rigustano le parole di Colui che amano, e nel farlo eliminano le distanze e si fondono nell'amore e accolgono quello che l'Amato comanda. (Az.21)
- L'ubbidienza perfetta vale più di mille preghiere. (Az.25)
- Ciò che fa grandi gli angeli è la loro pronta ubbidienza. (Az.26)
- I vani discorsi degli uomni, se superficiali, trascurateli, per non avere a rispondere del tempo perduto in povere cose. (Az.31)
- Dio, pur bastando a Sè Stesso a compiere qualunque prodigio, non spoglia i suoi figli del diritto di cooperare agli interessi del Padre, del diritto di contribuire alla prosperità della Casa del Padre. (Az.32)
- Satana lavora dove ci sono posti vuoti di Dio. (Az.42)
- Senza il Suo Sangue, senza la Sua Immolazione compiuta per lo Spirito Santo, ossia per l'Amore, nè sulla Terra, nè nel Cielo, tu avresti potuto servire il Dio vivo. (Az.53)
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Occorre praticare (mettere in effetto ciò che viene insegnato o impartito) gli insegnamenti, fare agire i frutti di questi e dei Sacramenti, per il superspirituale desiderio di onorare il Signore. (Az.83)
- L'ubbidienza è vista e benedetta da Dio come la più grande delle opere meritorie dell'uomo. (Az.111)
- Alla generosità va risposto con generosità. (Az.129)
- Ascoltare e non praticare, credersi salvi per essere andati ad ascoltare, è un ingannare sè stessi. (Az.131)
- La pratica vera della Parola divenuta dottrina è quella che si muta in opere buone. (Az.131-132)
- Beati quelli che sanno pregare per lo spirito e per le cose dello spirito.(…)
Beatissimi quelli che giungono a dimenticare sé stessi e chiedono soltanto “Ti prego perché si compia ciò che è Tua gloria e ciò che può essere santificazione dei fratelli. E’ allora che la creatura aderisce talmente al suo Dio da fondersi in Esso ed avere i suoi stessi desideri : il bene, la santificazione, la gloria degli uomini per dare gloria al Signore. (Az-140) - Nella necessità? Alzare lo sguardo spirituale a Dio. Nella soddisfazione della grazia ottenuta? Alzare lo sguardo spirituale a Dio. Nella gioia? Alzare lo sguardo spirituale a Dio. Nel dolore? Alzare lo sguardo spirituale a Dio. Nelle solitudini? Alzare lo sguardo spirituale a Dio. Per avere aiuto, per ringraziarlo, per renderlo partecipe della gioia vostra, per avere chi compassiona il vostro dolore, per non essere soli. (Az.141)
- Ogni peccato, ogni omissione, ogni imperfezione è un momentaneo o pertinace collasso dell'amore nell'uono. Il peccato mortale impenitente, è il pertinace collasso dell'amore, il coma, l'agonia mortale che termina nella morte eterna. (Az.145)
- Colui che converte è l'amore. (Az.146)
- Riparare con l’amore al più o meno grave collasso di amore avuto. (Az-146)
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Se l’uomo sapesse amare, l’uomo vedrebbe, rifletterebbe, comprenderebbe. La proporzione del vedere, comprendere, riflettere, è data dal grado di amore raggiunto dall’anima.
(Az.149)
L’amore è saggezza. La saggezza è fonte di virtù. Non è mai disgiunto l’amore, ossia la saggezza, dalla santità. Az. 149 - 9.6.46 -
Dio è ubbidienza nel Figlio, aderenza nello Spirito a splendere presso la potenza del Padre. (Az.150)
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Il Padre si manifesta la prima volta nella Creazione, immensa Epifania della Potenza che ha, dal nulla, fatto tutto. (Az.150-151)
- Ogni anima per meritare l'Amore deve per volontà propria volere l'Amore, e deve mantenersi degna dell'Amore con ubbidienza e orazione instancabile. (Az.155)
- Molti sono i sapienti ma pochi coloro che alla sapienza congiungono giustizia. E perché? Perché sanno ciò che è Dio, ma non vogliono far scendere questo sapere dal cervello al cuore, allo spirito e dotti sono, ma non sono giusti, ma non si evolvono da creature umane a spirituali. Az.156
- La fede, per essere vera, deve essere coraggiosa. Eroicamente coraggiosa contro tutte le cose che sono create a deriderla, ad osteggiarla, ad abbatterla. Il mondo, la carne, oltre Satana, costituiscono i nemici della fede contro i quali occorre essere eroicamente coraggiosi.
La bontà di Dio è tale che concede la gloria del martirio non solo ai martiri veri e propri, periti nel loro sangue per la Fede, ma anche a quelli che, contro tutto e tutti, sanno rimanere fedeli, integralmente fedeli al Signore. (Az.163) - La Fede, sorretta dalla Speranza soprattutto dalla Carità, non crolla per nessuna ragione e vince. La fede è conoscenza che viene dall’amore. Più forte è l’amore, più forte è la fede, perché l’amore fa conoscere Dio. Az.163
- Le imperscrutabili vie di Dio e i suoi giudizi, incomprensibili agli uomini, sono giusti e buoni, ricchi di sapienza e scienza Divine.
Non Lui sbaglia, ma coloro che si pretendono da più di Dio, e con le opere e le parole mostrano di reputarsi degni di consigliare Iddio. E parlano mentre l’occhio di Dio li misura e non pensano che tutto è prova e non temono di essere puniti per aver fallito la prova e non tremano di mostrare di mancare all’amore e di amarsi ma non di amare né Dio né la creatura. Az.166 - Vincete la paura che paralizza l’amore, la confidenza e la preghiera. Vincete la paura che mostra ancora in voi ignoranza di Dio e della sua potenza e che mostra anche una non buona fede in Dio. (…) Tutto può Dio. Tutto dovete sperare che Dio possa. Tutto dovete credere che Dio possa. Non uccidete l’amore con il dubbio o la negazione. Az. 180
- Il figlio che non rispetta i genitori e li opprime di pretese e di egoismo, colui che nuoce al suo prossimo con la violenza, il furto, la calunnia, l’adulterio, è omicida. Az.184
- La perfezione dell’amore è nel sacrificio. (…) L’esempio è la più santa e attiva delle lezioni e l’azione è l’unica cosa vera. Az.185
- La fiducia non deve annullare l’umiltà, né il riconoscimento delle vostre debolezze deve annullare la fiducia nella bontà del Signore. Un’anima che avesse una delle due cose, ma fosse dell’altra mancante, sarebbe imperfetta e procederebbe malamente sulle vie della perfezione. Az.188
- La contraddizione su un’opera buona, la persecuzione su un’anima innocente, è il segno probatorio più sicuro, mai mancato, che quell’opera è da Dio e che quell’anima è al sevizio di Dio. (…) che quando uno è perseguitato senza aver meritato persecuzione, che quando un’opera buona è osteggiata, è perché Satana li odia. E l’odio di Satana è sempre contro là dove è Dio.
Giubila dunque di essere perseguitata e contraddetta perché questo è il segno che tu sei in Dio e la tua opera è da Dio. (…) Perché il mondo odia, perseguita e schernisce chi è di Dio. Az.198 - Un'esatta conoscenza della Fede e una giusta applicazione del Vangelo, nel quale, portata alla perfezione, è tutta la religione antica fusa alla religione cristiana, impediscono la creazione di eresie e di sette, di esaltazioni o di freddezze colpevoli e una santa volontà di amore distrugge, col suo fuoco, le venefiche piante delle eresie e delle sette.
E’ l’amore, sempre, quello che salva e conserva. Non è l’esaltazione fanatica, né il rigore agghiacciante. E’ l’essere cristiani, così come Cristo ha voluto. Az.200 - Tutto è provvidenza che amorosamente segue un disegno di bene. (….)
Per questo consentire alla colpa l’uomo merita il castigo, tanto più grave quante e quali sono le colpe. Né viene annullato del tutto il debito dovuto a Dio col Sacramento della Penitenza che cancella il peccato, ma richiede ancora espiazione per esso. AZ 220 - Ricordati sempre che il tuo e mio Signore ti ha insegnato che la forza che ottiene il perdono di Dio a un peccatore e il perdono dell’offeso. Az.225
- Chi è il Cristo, il Cristo reale e mistico?
E’ il Tempio vivente di Dio. In Lui risposa la Promessa e la Legge ed è deposta la Manna e splende la Divinità nella sua Trina Gloria. Questo è il Cristo reale. Il Cristo mistico è poi quel Corpo di cui Egli è il capo e i fedeli le membra e che ha nome: Chiesa. (…)
La riconoscenza degli spiriti al SS. Gesù, per il quale la Misericordia si effonde, dovrebbe essere proporzionata alla grandezza del dono e alla santità del Donatore, ossia dovrebbe essere perfetta e completa, perché perfetto e infinito fu il donarsi di Gesù Cristo, Dio e Uomo (…) Az. 226 - Male insanabile non è essere nati fra le tenebre del Gentilesimo o di una idolatria e neppure fra le nebbie di una fede eretica nella quale persiste un ricordo del Vero, delle parti della Vera Religione, ma private di Vita perché separate dal corpo mistico che è l’unico Corpo vivente, ma male è, essendo nati nella Chiesa, vivere da eretici, pagani, separati e morti per il peccato.
Non c‘è vita fuor della Chiesa Romana. Ma tutti possono entrare nella Vita e la Chiesa Romana non ricusa di ricevere nel suo seno i “morti”, provenienti da altre religioni, rivelate o idolatre e partorirli alla Vita. Az.241 - Il denaro è uno dei tranelli che Satana ha creato per la rovina dell’uomo. Ma, come tutte le cose che il Male ha creato, può essere redenta. E’ redenta la Gran Colpa per il Sacrificio di Cristo. Può essere redenta anche la ricchezza se usata a fine santo. E, Io te lo dico, non c’è fine più santo di usare la ricchezza per le opere di misericordia. E quasi tutte le opere di misericordia corporali e spirituali sono compiute da chi è missionario, ossia il sacerdote buono perché tutta la Terra è terra di missione e fuor della porta della sua chiesa, sulla soglia del suo convento, il Sacerdote o il Religioso trova l’idolatra, l’incredulo, l’ateo, il “morto”, il germe informe da portare in grembo della Chiesa Madre perché Essa lo partorisca a Dio. Az.245
- Non è buon cattolico chi prega per sé solo. (…) Le tristezze delle anime fuori della Grazia voi uomini voi non le conoscete e non le meditate. Noi le vediamo. E abbiamo la stessa pietà che ne ebbe il Maestro vedendo tanta messe lasciata in abbandono. (…) onde bisogna pregare, pregare, pregare perché siano numerosi, tanto, quanto le spighe, vorrei dire, perché il seme, ogni singolo seme, abbia due angeli a sua tutela: quello di Dio spirituale; quello ecclesiastico, sacerdotale. Il mondo muore per mancanza di sacerdoti. Az.245
- Dio è Bontà. Tutto Egli fa “cosa buona”. Se proprio Satana fosse stato uno non vincibile dagli uomini, Dio non avrebbe lasciato questa “cosa cattiva”. Ma nel suo perfetto male Satana serve alla glorificazione degli eroi dello spirito, ai veri fedeli al Signore. (…) Le apre (le porte delRegno) da quando ancor dura il giorno terreno, dando i suoi doni, che sono la carità, il gaudio, la pace, la pazienza, la benignità, la bontà, la longanimità, la mansuetudine, la fedeltà, la modestia, la continenza, la castità. Le virtù che erano nell’Uomo perfetto, nel Signor Nostro Gesù Cristo. Az.272
- Grazia è Salute, Sapienza, Amore. Ora molto è più necessario alla Chiesa nei suoi membri preposti alla cura delle anime più Amore e Sapienza che Scienza. Az.275
- Essi sanno a memoria le parole ispirate e quelle evangeliche. Sanno a memoria ciò che è lettera, ma non possiedono lo spirito della lettera. (…)
Vanagloria della carica ricoperta, vanagloria della parola facile nella predicazione, vanagloria sopra esistente ad un inizio reale di virtù poi rilassate, (…) vanagloria del sapere acquisito. Quanta vanagloria! Vanagloria dei successi ottenuti, delle chiese costruite, dei conventi fondati, vanagloria, vanagloria, vanagloria. Az.276 - Nell’eternità si miete ciò che qui si è seminato. Per questo si dovrebbe instancabilmente fare opere di spirito e fare perciò il bene se non si vuole poi mietere triboli per i fuochi purgativi, o, non lo voglia Iddio, per i bracieri infernali.
Fare il bene finché avete il tempo di farlo. Tutti, e specie quelli che sono rivestiti di una veste che li fa osservare dal mondo, da questo mondo che perisce più per lo spegnersi delle luci preposte ad illuminare che non per le dottrine perverse suscitate da Satana. Az. 281 - Vivere senza pace è conseguenza dell’aver fatto del materialismo la legge della vita. Se l’uomo fosse spirituale, nei suoi affetti e pensieri, non tremerebbe così. Per prima cosa: perché alzerebbe lo sguardo a Dio, pregandolo; seconda: perché direbbe: “Questo è il passaggio, il Cielo è la mèta". Az. 294
- Il cristiano, che vuole essere realmente tale, ha il dovere di rinnovarsi nello spirito della mente, di rivestirsi dell’uomo nuovo, che è quello nato dalle conseguenze del Sacrificio di Nostro Signore Gesù Cristo, l’uomo nuovo, creato, ricreato nella giustizia e nella vera santità. E com’è quest’uomo nuovo? Sincero come lo fu Gesù Cristo anche di fronte al pericolo di morte per dire la verità. Perché la sincerità è uno dei caratteri principali di Gesù Cristo ed Egli lo ha imposto come uno dei caratteri principali ai suoi seguaci. (…)
Perciò l’uomo rinnovi il suo pensiero con una fedeltà eroica alla sincerità. Sincerità con tutti e in tutti i casi, senza riflettere a possibili utili venienti dal mentire e a possibili danni venienti dall’essere sinceri.
Come una lebbra è la bugia e sempre più si aggrava dopo la prima macchia. Nessuno vorrebbe essere lebbroso. Nessuno voglia essere bugiardo. La menzogna è, oltre che danno a sé stessi, danno al proprio spirito e anche danno ai fratelli. Az.296 - Se vi adirate guardatevi dal peccare. (….)
Non si può impedire all’io di soffrire per un’offesa ricevuta, ma ciò non è peccare. Peccare è quando si ribatte offesa a offesa mancando alla carità. (….)
Il sacrificio del vostro risentimento, se siete voi gli offesi, della vostra superbia se siete gli offensori, vale ben più del sacrificio materiale e della preghiera macchinale. E nulla è l’offerta o la preghiera e anche il Sacramento, se non è preceduta dalla carità che è perdono e umiltà. Az. 297 - Chi è l’Agnello? E’ il Figlio di Dio e dell’Immacolata. Dal Padre ha avuto in eterno vita, dalla Madre ha avuto, nel giusto tempo, l’umanità ed è divenuto Gesù Cristo. Ha forse cessato, essendo Gesù Cristo, di essere Dio? No, non ha cessato di esserlo, ma ha assunto anche la natura umana, divenendo vero Uomo per potere essere il Salvatore, ossia Jeos(c)iuà.
I dotti spiegano che ciò vuol dire Salvatore. Ma, anima mia, vuol anche dire una ben più potente cosa! Contempla e paragona il Nome di Dio, quale lo dicevano gli ebrei, e il nome del figlio di Maria. Hanno la stessa radice, a significare la stessa origine e natura.. Gesù vuol dire Dio, ancora Dio. E vuol dire salvezza con la finale os©iuà. Ma la discendenza, anzi il procedere dal Padre Iddio, è confermata dalla radice del nome. Az.300 - Vivere con la prudenza a compagna delle proprie azioni, senza perdere del tempo che non sapete se potete poi ritrovare. Pensare sempre che di molte ore anche i migliori avranno a rendere conto. Ore di tiepidezza, ore di ciance vane, di sonnolenza pigra, di peccato anche.
Fruire perciò di ogni minuto per riparare il male fatto o il bene non fatto. Il domani non è mai sicuro. Usare perciò del presente che è sempre dono di Dio, per aver modo d'acquistare meriti ai suoi Occhi SS. Az.306 - La superbia non fa dell’uomo un superuomo ma un pigmeo, ma un animale, unicamente un animale ragionevole – e poco anche questo, perché la superbia offusca la ragione – un animale e non più un dio e ciò per l’assenza dello Spirito Santo che fugge dai superbi e dagli impuri. Del resto la superbia è l’impurità dello spirito. La presenza dello Spirito di Dio divinizza l’uomo, la superbia lo priva di questo Spirito e l’uomo discende. Az. 307
- Prudenza nelle parole. Quanto si pecca con le parole! Parole licenziose, parole di mormorazione, parole d’ira, parole vane. Sappiate vegliare sulla lingua, facendola organo di lode a Dio e di edificazione ai fratelli e non strumento di ferita o di frastuono. (Az.307)
- Dio si effonde sui giusti, e più essi si arrendono al suo amore, più Egli aumenta e cresce santità. (Az.310)
- Amare richiede una grande fortezza di spirito, un'inesausta fortezza. L’io vostro è una trinità di forze diverse e di sensazioni diverse. Quello superiore a tutti, l’io spirituale, nei veri figli di Dio, ha volontà continua di amore e perdono per imitare il Cristo SS. e per conseguenza del suo vivere nell’Amore e con l’amore.
L’io morale reagisce già con più forza contro ciò che lo colpisce. Gli affetti lesi si risentono. Le stime scosse si accasciano. Le delusioni portano a severi giudizi. Le offese, a volontà di rendere ciò che si è ricevuto, o quanto meno a risentimenti che induriscono verso i colpevoli. (…)
La parte materiale poi, l’io animale (…) urla ad ogni più piccola causa di dolore o di offesa (…).
Nell’uomo è nascosto un dio e una belva. Al centro, a far da asse alla bilancia di queste due forze opposte, sta la volontà, la ragione dell’uomo, il suo che morale, e l’ago della bilancia è soggetto a continue scosse. (…) Altra forza pericolosa è la carne. Essa è in voi ed è la ribelle che drizza sempre il capo. Ma le armi di Dio la domano. (...) Verità, giustizia per spada e corazza. Fede per scudo. Conoscenza profonda della Sapienza pre e post cristiana per poter camminare senza pericolo d'errore sulla via pacifica e santa di Dio.
Fede, fede, fede. Chi crede alla vita futura da godere uniti a Dio, chi crede alle verità insegnate non si perde. (…) Pensate sempre che Satana lavora contro chi non è suo. (…)
Perché Satana vede il passato e il presente, ma non il futuro. Perciò può lusingarsi, sinché l’uomo vive, di far suo anche colui che al presente è un giusto. (…) Satana può sino ad un limite e non di più. Az. 310 - La gloria di Dio viene dalla conoscenza di Dio. Dov'è ignoranza di Dio non vi è neppure la sua gloria, perché l’ignoranza combatte il Signore perché non lo conosce. Non conoscendolo non lo ama e non ne ricerca le parole. Vive perciò nel peccato più per ignoranza che per volontà di peccare. Az. 331
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Santo l'amore a Dio, santa l'ubbidienza ai precetti, santa la temperanza e buona onestà. (Az. 351)
- Questa vita è lotta continua, sempre nuova, piena d'incognite e di sorprese, lotta che stancherebbe anche un eroe, se questo non fosse sorretto da qualcosa più che terreno. Questo qualcosa è Dio e la sua Legge e le sue promesse, è la certezza della vita futura . Az. 351
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La legge è d'amare Dio e di amarsi fra fratelli, accogliendosi gli uni gli altri, istruendosi, compatendosi come Cristo fece. (Az. 352)
- Non vi affannate di niente, memori delle parole del Cristo: "Il Padre vostro sa di cosa avete bisogno. Ad ogni giorno il suo affanno". (Az.360)
- La parola di Dio è come un immateriale sacramento. (Az.363)
- La parola di Dio è sempre giudizio. E’ sempre messa come pietra di paragone davanti agli uomini. A seconda del loro metallo le reazioni sono diverse e a seconda delle reazioni Dio giudica. (…)
Potentissimo amore che salva e ammaestra, per coloro che con la buona volontà cercano questa Parola e l’amano come sposa diletta del loro spirito dalla quale mai non si separano perché in lei trovano ogni delizia. (Az.367) -
Dopo l'oscurità la Luce, sempre....La corruzione genera dalla morte elementi di vita... Anche nei periodi spirituali tristissimi in cui pare che la Morte debba spegnere la Vita e le tenebre vincere la Luce e la materia strozzare lo spirito, la Vita, la Luce, lo spirito non sono vinti. (Az.372)
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La Luce sembra oscurarsi e la Morte venire. La corruzione dilaga e sormonta con le sue pesanti onde. Non temete. E' quello che ci vuole per riscuotere gli assopiti e farli desiderosi di voci dell'alto. La lotta è utile a tenere forte l'atleta.... La materialità spinta a limiti paurosi, genera spinta alla spiritualità.
L'era dello spirito verrà.....
L'era della Luce ritornerà......
L'era della vita succederà.....
L'era di Dio sorgerà.... (Az.373) -
A chi ama totalmente va dato totale amore. Chi non è riconoscente non ha amore. Chi non ha amore non appartiene a Dio e a Dio non tornerà. (Az.388-389)
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La carità è il vincolo della perfezione, è il sigillo su ogni creatura. Se manca la carità la creatura non ha il segno che le apre il Cielo. Il Tau è il segno dei redenti. La carità è il segno dei santi. Membri del corpo mistico dovete amare come il Capo di questo corpo, ama. Az.389
Voi che soffrite per essere servi della giustizia, “benedite quelli che vi perseguitano”. Sono, già ve l’ho detto altra volta, i principali autori del vostro trionfo eterno. Az. 399
- Nessuno è buon giudice di se stesso o dei fratelli. C'è chi giudica per tutti. (Az.401)
- La religione e la Chiesa sono lese dalla tiepidezza dei fedeli, più che dall’aggressione dei nemici. Az.401
- La lima sorda e continua dell’ubbidienza amorosa è martirio non inferiore a quello delle flagellazioni. La spogliazione della propria volontà non è di minor valore soprannaturale della spogliazione dalle ricchezze per abbracciare uno stato religioso; la rinuncia alla vita, offerta silenziosamente e volontariamente per i fini di Dio e conversione dei peccatori, non è inferiore alla rinuncia della libertà materiale per l’entrata in un chiostro. Az. 404
- Non è sufficiente avere il Battesimo e gli altri divini aiuti per essere salvi e gloriosi, ma ci vuole la buona volontà. Perché il possesso del Regno eterno non è dono gratuito ma è conquista individuale mediante lotta continua. Dio aiuta ma (…) è l’uomo che deve volere il Cielo. Az.407