LA FEDEdai quaderni
- Dall'Evangelo
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Senza la speranza non può esservi Fede e senza speranza muore la Carità. Fede presuppone speranza sicura: Come credere di giungere a Dio se non si spera nella sua bontà? Come sorreggersi nella vita se non si spera in un’eternità? Come poter persistere nella giustizia se non ci anima la speranza che ogni nostra buona azione è da Dio vista e per darci di essa premio? Ugualmente come fare vivere la Carità se non c’è speranza in noi? (...) L’uomo spera per credere, crede per amare. 256.6
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La fede è data da Dio a chi ha l’animo di buona volontà. Perciò nessuno può venire a Me, se non lo conduce a Me il Padre mio, vedendolo nelle tenebre ma rettamente desideroso di luce. 354.12
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Chi possiede la Fede, possiede la via della Vita. Chi sa credere non erra. Vede, riconosce, serve il Signore, ed ha salvezza eterna. Per lui è vitale il Decalogo, e ogni ordine di esso è una gemma di cui si orna la sua futura corona. 390.7
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In verità, in verità vi dico che se l’uomo avesse fede nel Signore e per un giusto motivo, neppur le montagne, confitte con le loro viscere di roccia nel suolo, potrebbero resistere e al comando di chi ha fede nel Signore, si sposterebbero.
Se avrete tanta fede quanto un granello di senapa e questa fede: perla preziosa, terrete nel cuore senza farvela rapire da nessuna cosa umana o sopraumana e malvagia, potrete tutti anche dire a questo gelso potente che ombreggia il pozzo di Giacobbe: “Sbarbati di lì e trapiantati nelle onde del mare”. 408.6 -
Di tutto si preoccupano i novanta centesimi dei cattolici, di tutto, meno che della vita nella e per la mia Fede e allora Io intervengo. Intervengo con l’insegnamento diretto che si sostituisce, con le sue luci e le sue fiamme, a tanti pulpiti troppo gelidi e troppo bui.
Dove è fede in ME, (Dio) è presente la provvidenza. 441.10 -
La fede deve essere tale anche senza sostegno di fatti. (…)
Più grande è la scienza e più bassa è la fede, perché i dotti si credono esenti dalla fede semplice e schietta che crede per forza d’amore e non per ausilio di scienza. 447.3 -
Quando si vedranno farsi molto scarsi i miracoli veri si dica allora che la fede e la giustizia sono languenti. Perché ho detto: “Se avrete fede, potrete smuovere le montagne”. Perché ho detto: “I segni che accompagneranno quelli che hanno vera fede in Me saranno la vittoria sui demoni e sulle malattie, sugli elementi e le insidie”.
Dio è con chi lo ama. Segno di come i miei fedeli saranno in Me, sarà il numero e la forza dei prodigi che faranno in nome mio e per glorificare Iddio. Ad un mondo senza miracoli veri si potrà senza far calunnia dire: “Hai perduto fede e giustizia. Sei un mondo senza santi” 634.8 - Dai Quaderni
Uno dei segreti per raggiungere la santità è questo: non distogliere mai la mente da un pensiero che deve reggere tutta la vita: Dio. Il pensiero di Dio deve essere come la nota su cui tutto il canto dell’anima s’intona.
Secondo punto per raggiungere la santità: non perdere mai la fede nel Signore. Qualunque cosa avvenga, credere che avviene per bontà di Dio. Se è cosa penosa, anche cattiva e perciò voluta da forze estranee a Dio, pensare che Dio la permette per bontà. Le anime che sanno vedere Dio ovunque, sanno anche cambiare tutte le cose in moneta eterna. Le cose cattive sono monete fuori corso, ma se le sapete trattare come si deve, esse divengono legali e vi acquistano il Regno eterno. Sta a voi rendere buono ciò che non è buono; fare delle prove, tentazioni, disgrazie – che fanno rovinare del tutto anime già crollanti – tanti puntelli e fondamenta per edificare il tempio che non muore. Il tempio di Dio in voi al presente, il tempio della beatitudine nel futuro, nel mio Regno. 22.6.43 -
Credere è segno di purezza oltre che di fede. Credere è intelligenza oltre che fede. Chi crede in purezza e intelligenza distingue la mia voce e la raccoglie.
Gli altri sofisticano, discutono, criticano, negano. Perché? Perché vivono nella pesantezza e non nello spirito. Sono ancorati alle cose che hanno trovato e non pensano che siano cose venute da uomini, i quali non sempre hanno visto giusto e se anche hanno visto giusto e scritto giusto, hanno scritto per il loro tempo e sono stati male capiti dai futuri. Non pensano che Io possa avere altro da dire, atto ai bisogni dei tempi e che sono padrone di dirlo come e a chi mi piace, poiché Io sono il Dio e il Verbo eterno che mai non cessa di essere Parola del Padre. 18.7.43 -
La speranza vive dove vive la fede. La disperazione che conduce alla morte tante anime oggi ha per presupposto la mancanza di una vera fede. Infatti, chi ha fede vera, chiede con tale insistenza che ottiene. Quando vedete che una preghiera resta non ascoltata, pensate pure che è viziata nella richiesta o viziata nella fede. ( … ) Il mondo non ha più fede e perciò non ha più speranza. Il mondo non crede che Dio è Padre onnipotente. Il mondo non crede che Dio è Padre amoroso. Se sapesse il mondo com’è doloroso per Me non potervi aiutare sempre e non potere sempre farvi felici! 22.7.43
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Vivere senza credere è impossibile. Chi non crede in Dio, nel Dio vero, crederà per forza ad altri dei. Chi non crede in nessun dio, crederà agli idoli, crederà alla carne, crederà al denaro, avrà fede nella forza delle armi. Ma insomma senza credere a nulla non si può stare. Peggio del buio che avvolge il cieco, è il buio dell’anima che non ha fede in nessuna cosa umana o sovrumana. Non gli resta che uccidere anima e corpo nella morte violenta. 1.8.43
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Poche sono le cose che Io condanno severamente come questa del razionalismo che svergina, sconsacra e uccide la Fede, dico Fede con la maiuscola per dire Fede vera, assoluta, regale. Io lo condanno come mio sicario. E’ desso che uccide Me nei cuori e che ha preparato e prepara tempi ben tristi alla Chiesa e al mondo. 2.8.43
- La bellezza, la potenza, la forza della Fede sono tali che la pienezza della stessa la potrete capire solo in Cielo. Quaggiù ne avete solo un pallido riflesso, anche nelle anime più pervase di Fede ma questo riflesso è già tanto vasto che basta a dare orientamento a tutta la vita e a condurla dritta a Me.
Parlo della Fede, della Fede vera, della mia Fede. Non vi è che un Dio, non vi è che un Cristo, non vi è che una Fede.
Questa Fede vera che è nata con l’uomo, abitante della Terra, unico fiore nel deserto e nell’esilio del primo uomo e dei suoi nati che si è perfezionata nei secoli attingendo la pienezza con la mia venuta, sigillo che non mentisce e che non si può smentire, alla fede dei patriarchi e dei profeti, questa Fede di cui è custode la Chiesa, depositaria dei tesori del Verbo, non è mutabile, perché del suo Creatore condivide gli attributi d’immutabilità e di perfezione.
Guarda bene. Che assicurava la Fede ai padri antichi? La mia venuta, atto di una carità così eccelsa che basta esso solo a rendere sicuri di un Dio, Padre del genere umano. Assicurava la vita eterna riservata a tutti coloro che sono morti nel Signore e annunciava eterna punizione ai trasgressori della Legge del Signore. Assicurava la nostra Una e Trina Entità. Assicurava l’esistenza dello Spirito Santo da cui viene ogni soprannaturale lume spirituale.
Che assicura la Fede dei cristiani, da 20 secoli a questa parte? Le stesse cose. Ho forse modificato Io la Fede? No, anzi l’ho confermata e le ho costruito intorno la roccaforte della mia Chiesa Cattolica, apostolica, romana, nella quale è la Verità da Me stesso deposta.
Fino all’ultimo giorno e all’ultimo uomo la Fede è e resta “quella”, non ve ne può essere un’altra. Che se voi mi dite che il mondo si evolve, Io vi rispondo che tale evoluzione non è d’ostacolo alla Fede, ma anzi deve sempre più rendere facile il credere.
Credere non vuol dire essere dei creduloni. Credere è accettare e comprendere secondo il lume dell’intelligenza quanto vi viene detto da coloro che non hanno mentito mai: dai Santi di Dio, partendo dai patriarchi; credere è capire alla luce della Grazia, che Io vi ho portata piena e sovrabbondante, quanto ancora resta oscuro all’intelligenza. Credere è soprattutto amare. La credulità è sciocca. Il credere è santo perché è avere lo spirito ubbidiente ai misteri del Signore.
Beati coloro che non mutano la loro fede. Beati quelli che restano fedeli al Signore. Luce su luce è la Fede in un essere. Le cose, tutte le cose: soprannaturali o naturali che siano, si svelano in un lume di verità, ignorato dagli increduli e l’anima sale ad altezze di amore, di venerazione, di pace, di sicurezza.
No, che non si può descrivere con parola umana ciò che è la Fede in un cuore e non si può neppure capire, da parte di coloro che credono, quale abisso di terrore, di tenebra, di annientamento, sia un cuore privo di Fede. 26.8.43
- Credete in Me, amici miei e chiedetemi la grazia di sempre più credere. La luce della Fede e quella della Carità vi permetteranno di vedere sempre più chiaramente il vostro Dio, il vostro Gesù, fin da questa vita. 28.8.43
- Colui che ama Uno solo della Triade Santa e non ama gli Altri Due, questi non è un vero federe e manca verso la Carità e la Fede. Mancando verso la Fede, manca anche verso la Verità, perché mette in dubbio la Verità che Io sono venuto a portarvi e si rifiuta di conoscerla mettendo un impedimento alla sua intelligenza. 27.9.43
- Di Fede ce n’è una sola che sia vera. La mia; così come Io ve l’ho data, gemma divina la cui luce è vita. In essa fede non basta rimanere di nome così come rimane un pezzo di marmo messo per caso in una stanza. Ma occorre fondersi ad essa e fare di essa parte di voi. ( … ) Non deve essere una cosa appoggiata in date ore su voi, così come un velo per apparire più belli e sedurre i fratelli, ma deve essere parte intrinseca di voi, inseparabile da voi, vitale in voi. La fede non è soltanto speranza di cose credute, la fede è realtà di vita. Vita che comincia qui, in questa chimera della vita umana e che si compie nell’al di là, in quel vivere eterno che vi attende. 17.1.44
- Le virtù teologali sono morenti là dove già non sono morte e quelle cardinali neppure le ricordate. Non avendo la carità, è logico non possiate amare Dio sino all’eroismo. Non amandolo, non sperate in Lui, non avete in Lui fede. Non avendo fede, speranza, carità, non siete forti, prudenti, giusti. Non essendo forti, non siete temperanti, amate la carne più dell’anima e tremate per la vostra carne. 29.2.44
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Fede, fede, figli miei. E’ questione vitale per voi. O credete e avrete bene, o non credete e sempre più conoscerete il male. ( …)
Più l’ora della riunione con Dio è prossima e più occorre aumentare la fede. 29.3.44 -
Tutto il Cielo sta proteso su voi che lottate col mio Nome nel cuore e per il mio Nome e vi aiuta. Non uscite fuor dalla triplice barriera delle teologali virtù, dalle quadruplici virtù cardinali. La fede, la speranza e la carità. La giustizia, la temperanza, la fortezza e la prudenza, ecco le vostre difese. Contro di esse si spezzano le unghie di Satana ed esso perde il vigore senza nuocervi. 11.5.44
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Quando si vive di fede, si muore con uno splendore di fede in cuore e sul labbro. Quando si vive di purezza, si converte senza molte parole. L’odore delle virtù fa volgere il mondo. Non tutto si converte, ma lo fanno i migliori fra esso. E ciò basta.
Quando saranno cognite le azioni degli uomini, si vedrà che più delle altisonanti prediche sono valse a santificare le virtù dei santi sparsi sulla terra. Dei santi: gli amorosi di Dio. 22.7.44 -
Io premio la vera fede e ricordatevi di una grande verità: ogni atto di fede è frutto dell’amore. L’amore è per se stesso l’indulgenza totale che annulla la moltitudine dei peccati. 4.8.44
- Dal libro di Azaria
- Senza fede in Dio, nel suo Premio, nella sapienza dei suoi Comandi, come può l’uomo superare gli angeli nel merito delle lotte da subire per meritare il Premio promesso? …..
E giunge a detto premio per la fede che lo fa sperare e amare e lottare e vincere su Satana, il mondo, la carne. E se ancor difficile poteva essere credere prima della venuta di Gesù Salvatore, nei tempi del corruccio e del rigore, nei quali l’uomo non aveva che parole a base della sua fede, dopo la venuta del Salvatore la fede ebbe ogni mezzo per crescere e trionfare. Fede nel perdono di Dio, nella possibilità di salvezza, nella verità della Legge, nel Regno dei Cieli. Gesù ha testimoniato per tutto su tutto e con tutto. Con la sua Incarnazione, con la sua Divina Parola, con la sua Ss. Morte, con la sua gloriosa Risurrezione. ….
La fede, nei cuori non venduti alle Tenebre, ingigantì per queste testimonianze, sentendo che un Dio, che si umilia in una Carne per salvare l’ uomo, non vi è dubbio che perdoni e abbia un premio e un Regno da dare ai salvati. Ingigantì la certezza di una seconda vita immortale, perché altrimenti non sarebbe stata necessaria l’Incarnazione se tutto avesse dovuto finire con l’esistenza. La fede nel Cristo Figlio vero di Dio, ingigantì con la prova della sua vera Umanità, data dal poter versare sangue e morire e con la prova della sua vera divinità, per le testimonianze della voce del Padre, dei miracoli e della Risurrezione.
Perciò chi ebbe cuore desideroso di credere, ebbe resa più facile la Fede per Gesù Cristo, creduto vero Uomo e vero Dio, prova d’amore, di perdono e di potenza. ….
Quelli che dicono di credere in Dio e respingono la fede nella SS. Divinità e Umanità del Cristo, non hanno in sé la Fede e perciò sono separati da Dio, offensori a Dio, morti a Dio.
Perduta la fede, o semplicemente sgretolata dai razionalismi di una scienza arida, non è più possibile ammettere che Dio è Onnipotente e perciò anche i miracoli, quale che sia la loro forma e natura, sono negati. Az. 28.4.46
La fede per essere vera, deve essere coraggiosa. Eroicamente coraggiosa contro tutte le cose che sono create a deriderla, ad osteggiarla, ad abbatterla. Il mondo, la carne, oltre Satana, costituiscono i nemici della fede contro i quali occorre essere eroicamente coraggiosi.
La bontà di Dio è tale che concede la gloria del martirio non solo ai martiri veri e propri, periti nel loro sangue per la Fede, ma anche a quelli che contro tutto e tutti, sanno rimanere fedeli, integralmente fedeli al Signore.
Quanti combattimenti sono mossi alla Fede! Quante astute manovre usa Satana per sminuirla, per coprirla di ridicolo, per mostrarla impossibile a seguirsi! Ma ecco dove si vede la giustizia delle tre virtù teologali. La Fede sorretta dalla Speranza e soprattutto dalla Carità, non crolla per nessuna ragione e vince. La fede è conoscenza che viene dall’amore. Più forte è l’amore, più forte è la fede, perché l’amore fa conoscere Dio.
Az. 16.6.46
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Abbiate fede nella giustizia di Dio e nelle sue promesse, così come la ebbe il patriarca Abramo. La fede nelle promesse di Dio è un incentivo a vita perfetta più ancora della Legge, tanto che molto prima che la Legge fosse data agli uomini, Dio dette ad Abramo e alla progenie di popoli che sarebbe venuta da lui, la promessa, perché in essa i popoli trovassero il motivo di camminare alla presenza di Dio per meritare il compimento della promessa. Az. 8.9.46
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Fede, fede, fede. Chi crede alla vita futura da godere uniti a Dio, chi crede alle verità insegnate, non si perde. I dardi infuocati, dice Paolo – io dico i dardi avvelenati del Maligno – vengono resi freddi e innocui dal candido fiume della Fede. Fede, Fortezza e Sapienza e avrete lo spirito vittorioso sulle seduzioni e assalti di tutto ciò che è odio a Dio. Az. 3.11.46
- Dalle Lezioni sull'Epistole di Paolo ai Romani
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“Il giusto vive di fede”
“Ai tuoi tabernacoli, o popolo cristiano. Alla tua fede! Al tuo Signore Gesù Cristo! Alla Vincitrice che vince Satana! Sorgi! Riaccendi il lume e il fuoco della fede e della carità, svesti le vesti troppo carnali che ti fanno ottuso e pigro e rivestiti di giustizia”.
Difendete voi stessi, le vostre famiglie, la vostra quiete, il vostro benessere, difendendo l’Idea divina, la Chiesa, la Fede. Satana e i suoi servi cercano colpire l’Idea divina, la Chiesa, la Fede. Satana e i suoi servi cercano colpire l’Idea: la Chiesa, la Fede, ossia il cuore, il sangue, il respiro che mantiene viva la stessa vita vostra. Dolorosa, sì; faticosa, sì ma se trionfasse Satana in un mondo senza più Dio, tre volte guai a voi.
“Il giusto vive di fede”. Più il giusto ha cuor di fanciullo, più sa vivere di fede. Per questo il Maestro divino ha detto: “Se non divenite simili a fanciulli non entrerete nel Regno dei Cieli”. Il fanciullo sa credere e per questo suo saper credere conosce Dio e merita di possederlo e goderlo eternamente. Rm. 4.1.48 -
Il miracolo presuppone la fede. Dio dà il segno, si manifesta. E’ una continua epifania per richiamare gli spiriti alla fede, speranza, carità, a Dio. Ma poi vi lascia liberi di credere o non credere. Rm. 6.1.48
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La fede è ancor più valida della Legge a salvare l’uomo, perché dove è fede in un Dio ignoto che ama e premia per il bene compiuto in suo onore, là è speranza, là è carità. Dove è carità è salute. Rm. 25.1.48
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Il Verbo di Dio disse un giorno: “Se avrete tanta fede quanto un granello di senape, potrete dire a quel monte, o a questa pianta: “strappati di là e piantati in mare” e l’otterreste”.
Ma è questo granello di fede che vi occorre per strappare da voi i fomiti e le tentazioni, per comandare a questi tentacoli che vi abbrancano e vi torturano e talora vi conducono a morte spirituale, di “gettarsi in mare” lasciandovi liberi; ma è questo granello di fede che vi farà forti come eroi e vi sarà giustificazione e perdono anche delle opere imperfette o delle cadute.
Uno che ha fede non può perire. Chi ha fede ha in sé il mezzo che gli impedisce di offendere irreparabilmente il Padre. Chi ha fede crede in Gesù Figlio del Padre, in Gesù Salvatore e Redentore e di lui è detto che chi crede in Lui e in chi l’ha mandato, avrà la vita eterna. Chi ha fede crede nella Terza Persona, nell’Amore dell’Amore di Dio, nel perfettissimo Amore che è Dio Uno e Trino e chi crede nell’Amore, ama, e chi crede e ama ha Dio in sé e chi ha Dio non può conoscere la morte eterna. Per questo, chi ha fede ha il Regno di Dio, in Sé, nella giornata terrena, il regno di Dio nel suo interno. Dio Re, Dio Amico, Dio Maestro, Luce, Via, Verità, Vita. Nell’altra vita, possesso e conoscenza beatifica senza fine. Rm. 1.2.48 -
La fede illumina la scienza e l’aiuta a comprendere. E’ come il latte materno che fa dell’infante un essere sempre più formato. Ma come non potrebbe un neonato sostenere e nutrire la madre e neppure un adulto, così non può la scienza nutrire e aiutare la fede. Perché fede è religione; e la religione permette alla creatura, intelligente ma limitata, di comprendere il sopraintelligibile e l’infinito. Se la scienza è sufficiente per conoscere le nozioni finite, sapienza – ossia fede e amore – sono indispensabili per conoscere le verità eccelse. Nel credere è luce. Nell’analizzare per comprendere, disputare e accettare il mistero, perché investigato come un medico o un avvocato investiga su una malattia fisica o su una lesione morale, è creare tenebre e gelo.
La fede non è contraria alla scienza, anzi la scienza umana dalla religione trova aiuto a spiegarsi e a raggiungere le scoperte e le leggi del Creato. Ma mentre una scienza umana senza aiuto della religione deve necessariamente cadere nell’errore, la religione, anche senza aiuto delle scienza, conduce alla Verità e alla conoscenza delle verità essenziali. Quando poi non le leggi naturali e i fatti naturali sono le cose investigate unicamente con scienza umana, ma si vogliono investigare i misteri soprannaturali – Dio, che all’uomo è sempre mistero – allora più che all’errore si giunge alla negazione Rm. 16.5.48 -
Unita alla carità è sempre la fede, la quale, col proporvi le sue verità, vi sprona a superare le prove della vita in vista dell’Origine e del fine d’ogni creatura: da Chi creati, perché creati, da Chi aiutati a raggiungere tal sorte beata, da Chi assicurati che quella beata sorte è retaggio di ogni uomo che viva in giustizia. ( …)
Con la fede è la speranza che si alimenta della fede, così come ambe sono tenute vive dalla carità. La speranza che nasce e riposa dalla e sulla certezza che Dio non mente né viene meno alle sue promesse e quindi dà all’uomo tutti gli aiuti perché possa conseguire la beata risurrezione e la vita eterna per aver conosciuto e creduto nel Figlio di Dio e messo in pratica la sua Parola che salva dalla morte spirituale. Perché la fede è l’unione con Cristo, il vivere in Cristo, è “vita” e non conoscerà morte chi in Cristo e di Cristo vive. Rm. 3.6.48 -
Tutto è verità nella Religione. Solo che da millenni e millenni alcune verità sono date e dette con figure e simboli.
La favoletta del pomo, così com’è detta, non persuade, non è accettata, non dà aumenti di fede, ma anzi indebolisce la fede sulla verità della Colpa d’Origine e perciò sulla verità della mia venuta per redimere la Colpa d’Origine e perciò sulla mia predicazione perché ero Maestro tra le folle e perciò sull’istituzione della divina Chiesa e perciò sulla verità dei Sacramenti e potrei durare per molto ad elencare quanto fa crollare il non accettare la quarta verità di fede, cioè, la colpa d’Adamo.
La prima verità è l’esistenza di Dio.
La seconda, la ribellione di Lucifero e perciò la libera trasformazione dell’Arcangelo in Demonio, in Satan e perciò dello spirito del Male e delle Tenebre, opposto allo spirito del Bene e della Luce.
La terza, la Creazione.
La quarta, la colpa di Adamo, ante veduta nella sua divina conseguenza da Lucifero che divenne Satan per non adorare Me, Gesù Cristo, Figlio di Dio, Redentore dell’Uomo, suo avversario e vincitore. 4.11.47 -
Il miracolo presuppone la fede. Dio dà il segno, si manifesta. E’ una continua epifania per richiamare gli spiriti alla fede, speranza, carità a Dio; ma poi vi lascia liberi di credere o non credere. 6.1.48
Dai Quadernetti
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Tutta la rivelazione è Fede. Senza la Fede non potreste accettare la Rivelazione. Il Vangelo è Fede perfetta essendo rivelazione diretta delle divine Verità e dei mezzi per conseguire il Regno dei Cieli, ossia ciò che conforta la Speranza, virtù per la quale i credenti aspettano sicuri la vita eterna, conseguita per la Carità, quella carità verso Dio e verso il prossimo che è contenuta nel Codice del Figlio mio.
Non ci sono intelligenza e salute se non si riveste l’anima di Fede, Speranza e Carità per capire la Parola, non c’è vita e pace senza Fede, Speranza, Carità per vivere veramente la Parola e conseguire la Vita e Pace eterna.
La Rivelazione senza la Fede diviene accumulo di parole vane e incomprensibili e forma oggetto di scherno verso l’Altissimo, deriso nelle sue Verità, per chi è senza Fede e oggetto di rovina singola e collettiva, terrena e ultraterrena. Quad.tti 47.4