Penitenza
- Il Padre mi ha mandato nel mondo. Io mando voi nel mondo a continuare la mia evangelizzazione. Miserie di ogni sorta verranno a voi chiedendo sollievo. Siate buoni pensando alla miseria vostra quando rimaneste senza il vostro Gesù. Siate illuminati. Nelle tenebre non è lecito vedere. Siate mondi per dare mondezza. Siate amore per amare. Poi verrà Colui che è Luce, Purificazione e Amore. Intanto, per prepararvi a questo ministero, Io vi comunico lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi. A chi li riterrete, saranno ritenuti. L’esperienza vostra vi faccia giusti per giudicare. Lo Spirito Santo vi faccia santi per santificare. 627.17
- Dove vivono i sacerdoti? Nel Tempio, e un cristiano sarà un tempio vivo. Che fanno i sacerdoti? Servono Dio con le preghiere, i sacrifici e la cura dei fedeli. E il cristiano servirà Dio con la preghiera, il sacrificio e la carità fraterna. E ascolterete la confessione dei peccati così come Io ho ascoltato le vostre e quelle di molti e ho perdonato, dove ho visto vero pentimento.
Vi agitate? Perché? Avete paura di non saper distinguere? Ho già parlato altre volte sul peccato e sul giudizio del peccato. Ricordate nel giudicare, di meditare sulle sette condizioni per le quali un’azione può essere o non essere peccato e di gravità diversa. Riassumo. Quando si è peccato e quante volte. Chi ha peccato, con chi, con che cosa-Quale la materia del peccato, quale la causa, perché si è peccato.
Ma non temete. Lo Spirito Santo vi aiuterà. Quello che con tutto il mio cuore vi scongiuro di osservare, è una vita santa. Essa aumenterà talmente in voi le luci soprannaturali che giungerete a leggere senza errore nel cuore degli uomini e potrete, con amore o con autorità, dire ai peccatori pavidi, di svelare la loro colpa o ribelli a confessarla; lo stato del loro cuore, aiutando i timidi, umiliando gli impenitenti.
Ricordatevi che la Terra perde l’Assolutore e che voi dovete essere ciò che Io ero: giusto, paziente, misericordioso ma non debole.
Vi ho detto: ciò che slegherete in Terra sarà sciolto in Cielo e ciò che legherete qui sarà legato in Cielo, però, con misurata riflessione giudicate ogni uomo senza lasciarvi corrompere da simpatie o antipatie, da doni o minacce, imparziali in tutto e per tutti com’è Dio, avendo presente la debolezza dell’uomo e le insidie dei suoi nemici.
Vi ricordo che talora Dio permette anche le cadute dei suoi eletti, non perché a Lui piaccia vederli cadere, ma perché da una caduta, può venire un bene futuro più grande.
Porgete dunque la mano a chi cade perché non sapete se quella caduta non sia la crisi risolutiva di un male che muore per sempre, lasciando nel sangue una purificazione che produce salute. Nel nostro caso, che produce santità.
Siate invece severi con quelli che non avranno rispetto al Sangue mio e con l’anima appena monda dal lavacro divino, si getteranno nel fango una e cento volte. Non malediteli, ma siate severi, esortateli, richiamateli settanta volte sette e ricorrete all’estremo castigo nel reciderli dal popolo eletto, solo quando la loro pertinacia in una colpa che scandalizza i fratelli, vi obbliga ad agire, per non farvi complici delle loro azioni. 635.8 - Il dover fare sforzo nel dire la colpa trattiene dalla stessa e se si è compiuta, la pena dell’accusarsi è già penitenza che redime. E se poi uno soffre, non tanto per orgoglio di sé e per paura del castigo, ma perché sa che mancando ha dato dolore, allora, Io te lo dico, la colpa si annulla. E’ l’amore che salva. 468.4
- Ogni caduta ha premesse nel tempo. Più la caduta è grave, e più ha una preparazione. Gli antefatti spiegano il fatto. Non si precipita e non si sale d’improvviso. Né nel bene, né nel male. Vi sono coefficienti. 468.7
- Atto di contrizione. Orazione:
“Gesù, infinita Misericordia, che perdonasti a ………., perdona i nostri peccati, perché l’averti offeso è il nostro dolore.
Gesù, infinita Misericordia, che dall’alto della Croce invocasti il perdono del Padre per i tuoi nemici e crocifissori, ottienici il perdono del Padre per averlo offeso tante volte offendendo Te, SS. Verbo del Padre, perché di averlo offeso è il nostro dolore.
Gesù, infinita Misericordia, che tanto perdonasti gli Apostoli da ottenere per essi dal Padre lo Spirito Santo da essi offeso non amando Dio sopra ogni cosa – Te, Dio Incarnato, vilmente da loro abbandonato – e il prossimo loro – Te, Amico e Maestro perfetto – ottienici il perdono dello Spirito Santo per le nostre colpe contro il duplice amore, perché di avere offeso l’amore, essenza stessa di Dio, noi ci doliamo.
Perdonaci Gesù – Tu, Specchio del Padre, Tu, Frutto del Divino Amore – di tutte le nostre colpe contro il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, perché l’avere offeso la Triade SS., è il nostro dolore, e Tu solo ci puoi levare le macchie delle colpe, perché per rendere monde le nostre anime, hai versato tutto il tuo SS. Sangue.
Vogliamo amarti, o Signore!
Soccorri la nostra debolezza. Soccorrici quando cadiamo.
Infondici il tuo amore perché Tu possa vivere in noi, instaurare in noi il Regno di Dio, farci “una cosa sola” con Te, con Te che sei Uno col Padre e con Lui e lo Spirito Santo formi il Dio Uno e Trino, nostro principio e nostro Fine, Origine d’ogni nostro bene presente ed eterno.
Vivi Tu solo in noi, vivi col tuo Spirito, con quel tuo Spirito tutto amore che è lo stesso Spirito che dal Padre e da Te procede e le nostre anime assecondino i tuoi più leggeri impulsi, onde ogni nostra apparente azione sia la veste alle tue reali e nascoste azioni in noi. Così avvenga per la completa fusione, anzi più, per il completo annichilimento della creatura per far vivere solo Tu in noi.
Vivere e agire movendo, o eterno e santissimo Movente …….
Vivi Tu solo in noi, o Figlio del Padre che col Padre e lo Spirito Santo sei un unico Dio, di modo che il Padre guardando noi, Te suo diletto veda, e ci ami in Te e per Te nostro Ospite divino, e per stare con Te in noi inabiti.
Vivi Tu solo in noi, o Verbo incarnato, che fosti concepito per opera dell’Amore eterno e che mai da Lui sei diviso, onde, pregando lo spirito nostro per lodare l’adorabilissima Divinità Una e Trina e per invocarla per le nostre necessità e dolori, sia ancora la voce dello Spirito Santo che sale al Trono di Dio per dargli lode perfetta e supplica giusta, accettevoli entrambe al Signore.
Non ti chiedo, o Amore SS. di farmi vivere una mia personale vita nella grazia, ma ti chiedo di vivere Tu, Grazia, in me, perché io viva realmente la vita della Grazia e mi trasformi e super ricrei in un vero Cristo”. 26.5.49 - Per il consentire alla colpa, l’uomo merita il castigo, tanto più grave quante e quali sono le colpe, né viene annullato del tutto il debito dovuto a Dio col Sacramento della Penitenza che cancella il peccato, ma richiede ancora espiazione per esso. Ebbene, la bontà del Padre dà alla creatura di espiare sulla Terra, facendo servire alla conquista del Bene eterno, quelle stesse cose, le membra, l’intelletto, lo spirito che avevano stoltamente servito al male. Ecco allora che l’uomo può, con ciò che servì al peccato, servire alla giustizia e riparare il passato conquistando la santificazione. Az. 221 - 28.7.46